Come salvare l’Hotel Le Prese?

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Come salvare l’Hotel Le Prese?


Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo di Remo Tosio. IL BERNINA intende così favorire un discorso costruttivo e propositivo sul rilancio dell’Hotel Le Prese attraverso il confronto di idee.

La Redazione

Nel nostro paese gli alberghi a conduzione familiare fioriscono. L’ambiente familiare si è più volte rivelato ottimo nella gestione di alberghi, commerci e artigianato. Si lavora con maggiore interesse e c’è la costante voglia, anno per anno, di migliorare la propria struttura. Quindi i soldi ricavati dall’attività gestionale vengono impiegati nel mantenimento e nelle migliorie dello stabile e delle infrastrutture. È un vero e proprio toccasana per l’economia valligiana perché le disponibilità finanziarie non vengono soffocate nelle casseforti ma circolano a beneficio di tutta la Valle.

Non credo che a lunga scadenza l’Hotel Le Prese possa funzionare tramite una conduzione per mezzo di una società per azioni. Il direttore salariato che sta nascosto in ufficio non ha buona accoglienza da parte dei turisti. Credo che quest’ultimi, ma anche gli indigeni, cerchino nel nostro paese – oltre ad un soggiorno e ad una cucina di quattro stelle – il contatto umano, sia da parte del titolare che dal personale dell’albergo, contrariamente a quanto succede nelle metropoli con ambienti a conduzione anonima. Altra cosa è invece una conduzione sussidiaria, così come era allorquando l’Hotel Le Prese apparteneva alle Forze Motrici Brusio SA, che credo avessero interesse di mantenerlo a scopo di prestigio.

Quella del Comune non dovrebbe essere una partecipazione societaria, ma soltanto un prestito, quindi senza diritti di intervento sulla gestione, almeno fintanto che gli interessi vengono regolarmente pagati. Ovviamente il futuro compratore dell’Hotel Le Prese deve poter far fronte all’acquisto della metà dello stabile, come pure i costi per la sua messa a punto. Poi c’è il problema della stagione. L’ideale sarebbe che quella famiglia possa avere un’occupazione invernale, per esempio negli alberghi dell’Engadina. Se le cose andassero dal verso giusto, con gli anni si potrebbe pure presentare la possibilità di ristrutturare l’albergo, in modo che possa essere aperto anche durante il periodo invernale.

È un’idea sballata? Gettala nel cestino!

Redatto da Remo Tosio – remo.tosio@bluewin.ch