Sceicchi sempre più ricchi
La domanda, apparentemente inverosimile e provocatoria, presenta una cifra che in realtà sarebbe ancora più alta, perchè non considera i costi del gasolio e della benzina per il funzionamento delle autovetture e il petrolio usato per il riscaldamento dell’acqua: si limita ai costi per l’acquisto del gasolio per il riscaldamento delle nostre case.
Una parte di questi 800’000 franchi utilizzati per comperare il gasolio va nelle tasche delle multinazionali, che estraggono il petrolio, lo raffinano e lo distribuiscono, una parte va ai paesi produttori e un’altra, composta da dazi e tasse, è incassata direttamente dalla Confederazione. Incontestabile è il fatto, che questi soldi escono annualmente dalla Val Poschiavo per l’approvvigionamento d’energia derivante dal petrolio. Il calcolo è approssimativo, la nostra valutazione non ha nessuna presunzione di essere corretta, ma dovrebbe solamente servire a far riflettere.
Stimiamo che nel comune di Poschiavo esistano 400 impianti privati di riscaldamento a gasolio, con un consumo medio di 2500 litri l’anno, (senza calcolare i grandi edifici pubblici e le ditte private). Questo significa che annualmente si brucia 1’000’000 di litri di gasolio, che a dipendenza del prezzo sul mercato mondiale costituisce una bella cifra esportata all’estero, mentre solo una parte irrilevante dei soldi rimane in valle.
In futuro l’investimento annuale per l’acquisto d’energia da parte dell’ente pubblico e del privato si può ridurre, grazie a un miglior isolamento termico degli edifici e all’energia rinnovabile locale, che permettono al 70% circa dei soldi spesi per l’approvvigionamento di calore di rimanere in valle.
Ora non serve essere grandi economisti per capire l’effetto di questo investimento sul territorio a lunga scadenza che, oltre al fattore economico accennato in precedenza, offre anche un vantaggio ambientale con una migliore qualità dell’aria, l’utilizzo di energia rinnovabile, meno trasporti e minore dipendenza dal petrolio.
Da decenni i politici discutono di misure concrete per promuovere l’insediamento di nuove ditte, studiano quale sia la strategia migliore per attirare ditte esterne nella Valle di Poschiavo. Se contiamo le aziende nuove nate sul territorio o trasferite in valle negli ultimi trent’anni, dobbiamo constatare con rammarico che la strategia adottata finora non ha dato grandi frutti. Le teorie di abbassare il tasso fiscale per permettere a nuove ditte di installarsi sul territorio e di avviare un’attività da sole non bastano. Più che il tasso fiscale favorevole alla ditta serve trovare il terreno artigianale urbanizzato e allacciato alle infrastrutture dove insediare la sua attività. Per far ritornare i giovani in valle o trovare del personale qualificato non è sufficiente creare solo posti di lavoro in un settore, si devono pure promuovere delle opportunità per le famiglie e offrire delle possibilità di lavoro anche ai partner. Creare occupazione in settori non propriamente aziendali è possibile solo se lo sviluppo economico valligiano è stabile e duraturo. Investire nelle energie rinnovabili permette di promuovere nuove prospettive economiche.
Redatto da Renato Isepponi – renato.isepponi@bluewin.ch