Un soffio di sollievo

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Un soffio di sollievo

Il progetto persegue la realizzazione di un centro di competenza per le persone affette da demenza e i familiari curanti. Un progetto che – come la girandola – ha tante sfaccettature, é proteso verso l’esterno, offre conforto.

La demenza

La demenza è una malattia che porta ad un peggioramento delle capacità cognitive. Si manifesta in diverse forme: la più conosciuta è l’Alzheimer. Si evolve in 3 fasi. Nella prima sono presenti pochi sintomi, ancora blandi. Nella seconda – la fase più difficile da gestire perché richiede una sorveglianza continua – compaiono dimenticanze importanti, irrequietezza, perdita della capacità di orientamento e riconoscimento, regressione del pensiero logico. Nella terza fase i pazienti non sono più in grado di camminare, di parlare e spesso sono costretti a letto: è per lo più inevitabile il ricovero.

Il progetto

Il progetto La girandola prevede la realizzazione di un centro diurno per persone affette da demenza che si trovano soprattutto nel 1° e 2° stadio.

È quindi concepito per:

  • mettere a disposizione una struttura diurna protetta e adeguata alle esigenze degli utenti,
  • essere di sgravio per le famiglie che li assistono,
  • contribuire a rallentare il declino degli utenti grazie a terapie mirate,
  • offrire consulenza e formazione.

Una necessità effettiva

Perché un centro diurno? Perché ce n’è bisogno. Sono molte le richieste in valle. La Spitex è arrivata al limite delle sue possibilità di prestazioni per l’assistenza a domicilio. Può prestare, quotidianamente, solo un limitato tempo di cura per ogni paziente, ma il bisogno è ben maggiore, quindi tutte le altre ore restano a carico dei familiari e spesso alcuni non reggono il peso, rischiando di ammalarsi a loro volta.

Un rilevamento effettuato nell’aprile del 2008 ha rivelato la presenza in valle di 46 pazienti affetti da demenza, di cui 12 ricoverati e 34 assistiti in casa. Nel frattempo queste cifre hanno subito un netto aumento, sia per quanto concerne gli utenti stazionari, sia per quelli a casa. Si tratta ormai di cifre troppo importanti per essere ignorate.

Fondamentale è anche l’aspetto finanziario. In Svizzera si prevedono nei prossimi 20 anni 50’000 pazienti in più affetti da demenza. Se curati a casa, i costi aumenteranno di CHF 16’000 all’anno, mentre se ricoverati, i costi saranno pari a CHF 72’000 annui. Un progetto come La girandola, dunque, può contribuire, nel suo piccolo, a contenere l’aumento dei costi della salute.

Le tappe della realizzazione

Il progetto – che tiene conto delle risorse già esistenti nella regione e intende sfruttarne le sinergie – è concepito in diversi moduli.

Il primo modulo punta alla realizzazione del centro diurno per poter offrire:

  • sostegno alle famiglie,
  • terapia professionale, in collaborazione con il servizio psichiatrico dei Grigioni, St. Moritz,
  • promozione della diagnosi della demenza: al momento si presume che solo 1/3 delle persone affette da demenza in Svizzera abbiano una diagnosi, senza la quale non hanno accesso alle terapie e all’assistenza necessaria.
  • consulenza e accompagnamento per i familiari: il centro vuol essere un punto di riferimento dove si possano ottenere informazioni, sostegno e dove possa trovare sede il gruppo di auto-mutuo-aiuto per familiari già attivo da anni.

Il centro diurno

Il centro diurno non necessita di una costruzione nuova. Sarebbe sufficiente adattarne una esistente alle esigenze degli utenti.

La struttura deve poter ospitare contemporaneamente da 6 a 12 ospiti al massimo per circa due giorni alla settimana ciascuno, in modo che a rotazione il maggior numero possibile di utenti ne possa usufruire. Se troppo grande, il centro perderebbe in familiarità e gestibilità. Se in futuro la richiesta dovesse aumentare, si potrebbe pensare ad aprire un secondo nucleo.

Il centro diurno prevede un’offerta dal lunedì al venerdì, dalle h 9 alle h 17, circa, pranzo compreso. Le cure personali non vengono espletate nel centro per ragioni organizzative e di personale, ma continuano a venir fatte a casa, se necessario con l’assistenza della Spitex come finora.

Il personale attivo nel centro diurno non sarà quello della Spitex, ma un’equipe apposita, debitamente formata. Si prevede la presenza di un collaboratore ogni quattro utenti, con la possibilità di supporto da parte del personale Spitex in caso di bisogno.

La Spitex si è fatta carico di lanciare il progetto su impulso dei medici e in considerazione delle richieste ricevute. Nei vari gruppi di lavoro sono coinvolti i rappresentanti degli enti sanitari e politici della valle. Anche in futuro l’organizzazione del centro diurno e dei servizi collaterali sarà gestita dalla Spitex, ma in stretta collaborazione con gli altri enti già esistenti sul territorio per sfruttarne il know-how e le sinergie, in modo da garantire agli utenti un servizio accurato, coordinato e affidabile nelle cure domiciliari, nell’accoglienza al centro diurno e nelle cure stazionarie.

Dunque, l’esigenza c’è, i tempi sono maturi, il progetto è avviato: ora si continua a lavorare.

Redatto da Alessandra Jochum-Siccardi – jochum.siccardi@sunrise.ch