Il Centro Culturale sta raggiungendo il primo traguardo
Il 29 novembre noi, popolo sovrano, decideremo all’urna se vogliamo dotare il nostro Comune di un Centro culturale. Martedì 20 ottobre il Consiglio comunale ha informato la Giunta sul progetto in elaborazione. Dalle osservazioni dei deputati sono emerse alcune indicazioni notevoli sul progetto. Fra quelle che il pubblico presente – eravamo una mezza dozzina, con nessun giovane! – è così venuto a sapere, le più significative per farsi una buona idea del progetto mi sembrano essere le seguenti.
Il Consiglio comunale propone l’ubicazione «Rio». Accesso facile col treno, innumerevoli parcheggi a poca distanza: Cà da Cumün, Campusant, Mengotti. A timide allusioni ad altre ubicazioni (come i Pradei) fatte da qualche deputato sbirciando il costo del terreno, il Podestà replica che il Consiglio ha scelto questa ubicazione e che tutt’altra rinvierebbe il progetto a zero.
Sarà un Centro a scopo culturale e sociale, disponibile per diverse attività appunto socio-culturali (cinema, teatro, concerti, assemblee, banchetti, esposizioni). Non sarà un centro «multiuso», cioè adatto anche ad attività in altri campi segnatamente sportivi, fuorché magari ping-pong e biliardo, campionati di jass («sport svizzero») o tornei di scopa («sport locale»).
Quattro architetti invitati dal Consiglio comunale hanno presentato un progetto preliminare di trasformazione del «Rio» in Centro culturale. Base dei progetti: il piano logistico che dettava quantità, dimensioni, allestimento, equipaggiamento tecnico dei locali (auditorio, palcoscenico mobile, camerini, foyer, servizi, ecc). Due dei progetti costruirebbero ristrutturando la sostanza dell’edificio attuale. Gli altri due invece abbatterebbero l’edificio per costruire agevolmente da zero. Secondo gli esperti consultati dal Consiglio questa comoda soluzione «terreno vergine» non offrirebbe tuttavia vantaggi aggiuntivi (come sfruttamento più vasto del sito), i parametri restrittivi (dimensioni del terreno, distanze da rispettare, ecc) rimanendo gli stessi. Avrebbe inoltre il grave inconveniente psico-politico di far apparire l’acquisto del terreno come se il Comune lo avesse, infatti, pagato più di 1’400 franchi al m2 dove per ipotesi varrebbe 200-300 franchi al m2.
L’osso duro, come sempre in questi casi, è il costo totale del Centro come stimato dall’ufficio tecnico, e ciò sotto il doppio aspetto della nuova costruzione e dell’acquisto della proprietà:
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Per la costruzione stessa, da 2,5 milioni preventivati un anno fa, il costo del Centro ora è valutato a 3’750’000 franchi. Ai pochi deputati che si meravigliano di questo esorbitante aumento entro appena 12 mesi, il Podestà replica che la valutazione è realista e che voler limitare il costo a 2,5 milioni significherebbe non poter realizzare tutto ciò che è previsto nel piano logistico. Al fin di evitare imperativamente ulteriori aumenti la Giunta opta per imporre un costo soffitto di 3,75 milioni di franchi!
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Per l’acquisto del «Rio», il Podestà, basandosi su una media tra valore di stima e di reddito (circa mezzo milione) dell’immobile, sperava di intenerire il proprietario a vendere il suo edificio per un prezzo di una volta e mezza inferiore a quello che poteva onestamente pretendere. Infine si sono messi d’accordo sul prezzo di 1’000’000 di franchi. A questi si aggiungerà qualche decina di migliaia di franchi di tassa sul plusvalore, della quale il Comune esenterà il venditore. Questo prezzo di acquisto non è del gusto di alcuni deputati. Vorrebbero che il Podestà vada a rinegoziarlo. Interviene allora decisamente il Luogotenente per porre fine a questa controversia. Conosce bene il proprietario, sa che chiedergli ancora un ribasso sarebbe fatica sprecata e bloccherebbe il progetto!
Insomma il costo totale di 4’750’000 franchi preoccupa più di un deputato. Si chiedono quale sarà l’impatto della considerevole spesa su altri progetti in corso o in vista (camp da fusbal, plazal dala fera, ecc) previsti nella pianificazione comunale. Il Podestà ribadisce ripetutamente che le finanze del Comune sono in ottimo stato, nessun altro progetto avrà a patire per via del Centro culturale, rimarranno mezzi sufficienti per realizzare tutti i progetti auspicabili!
Lunedì 26 ottobre 2009, alle ore 20.00, in Casa Torre, la Giunta Comunale si occuperà ancora del Centro culturale.
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Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch