Le otto argomentazioni di Satana

0
5

Le otto argomentazioni di Satana

Marco 13.1 – 8

1 Mentre egli usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: ”Maestro, guarda che pietre e che edifici!» 2 Gesù gli disse: ”Vedi questi grandi edifici? Non sarà  lasciata pietra su pietra che non sia diroccata».
3 Poi, mentre era seduto sul monte degli Ulivi di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: 4 ”Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà  il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?»
5 Gesù cominciò a dir loro: ”Guardate che nessuno v’inganni! 6 Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”; e ne inganneranno molti. 7 Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; é necessario che ciò avvenga, ma non sarà  ancora la fine.
8 Perchè insorgerà  nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Queste cose saranno un principio di dolori.

Cara comunità, secondo ambienti New Age siamo tre anni dalla fine del mondo. Forse avete già sentito della data del 21.12.2012. Hollywood fa la sua parte, questi giorni è uscito un film “2012”. Questi “veggenti” apocalittici basano la loro predizione su un antico conteggio di un calendario Maya. Anche se il calendario ha calcolato con esattezza tanti eventi astronomici, i Maya, per loro sventura, non hanno predetto l’invasione di soldati spagnoli e la loro conseguente estinzione. A riportare alla ribalta le loro doti astrologiche ci hanno pensato dei moderni indovini del destino umano. I sostenitori New Age alimentano questa ennesima attesa apocalittica.

Da un’iscrizione sul Monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero (Costarica) si ricava la data del 2012. Una data in cui accadrebbe qualcosa con la divinità Bolon Yokte associata alla guerra e alla creazione. Da qui i novelli indovini ricavano la presunta profezia del 2012. Ci sono tuttavia altre tavolette Maya che riportano date successive al 2012, quindi, essi non pensavano a questo giorno come all’ultimo. La fine di un ciclo del calendario era vista dai Maya come l’occasione di grandi celebrazioni per l’ingresso in una nuova era. La data dei Maya del 2012, intesa come la fine della civiltà, ha catturato l’immaginazione della cultura popolare e fa avere incubi e cattivi pensieri a molti. Ma, ragionando, da dove viene l’impulso di considerare il 2012 una data catastrofica? Viene dai moderni “indovini” che hanno l’interesse ad attirare l’attenzione della massa su un evento che nemmeno i Maya intendevano come fine del mondo. Questi moderni “araldi” apocalittici guardano alle date della storia e poi ne danno un senso secondo le loro intenzioni. Si prende una data e poi si produce la profezia, oppure il contrario, si prende una profezia e si calcola una data. In ogni caso, la data che ascolteremo sempre più sarà il 2012, la presunta data della fine del mondo.

Nella storia umana molte persone o gruppi hanno speculato sulla fine del mondo. Gli Esseni del Mar Morto, Gioacchino da Fiore, gli Shakers, la Amana society (gruppo di pietisti radicali tedeschi impiantatosi negli USA), i Millenaristi, vissuti preparandosi alla fine. Quelli saltati sul carrozzone “apocalittico” sono stati spesso coloro che avevano meno da perdere nella società. La profezia apocalittica giudaica nasce nel periodo in cui erano sotto dominazione e aspiravano alla liberazione politica e religiosa. È tipica di chi soffre, oppresso e non vede una via d’uscita e decide di orientare la sua speranza verso il cielo piuttosto che affondare le sue radici in terra. I più poveri, i senza diritti, quelli spinti ai margini per la razza, educazione, disabilità, sono il suolo fertile per la germinazione di paure apocalittiche. Non c’è mai stata carenza di scenari da fine del mondo, a partire dagli antichi Maya a Nostradamus fino al Millennium bug e il 2012. Di recente, le predizioni di un “inverno nucleare” sono state sostituite da quelle del riscaldamento globale. Potete anche sentire di virus che estinguerebbero la specie umana o che i robot prenderanno il sopravvento. In ogni caso, c’è un consenso generale che “tutto peggiorerà”. Detto in modo catastrofico non c’è un Happy End. Questo spirito negativo ha sempre catturato persone e gruppi.

L’apocalittica riguarda un’attitudine. È una cattiva attitudine. Questo ci dice Gesù nel Vangelo di oggi. Non mettere la tua fiducia e speranza in speculazioni di fatti che non puoi conoscere o controllare o scrutare. Gesù ricorda ai discepoli che: Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre (Marco 13:32). Gesù di Nazaret afferma di non conoscere tutto. C’è qualcosa tenuta a lui segreta… e sarebbe proprio questa cosa che alcuni pretendono di conoscere? L’ora che Gesù non conosce? Il ruolo di discepoli fedeli è partecipare al regno di Dio, non perdendosi dietro a calcoli e apparizioni apocalittiche. Gesù chiama i suoi discepoli, nel 1° secolo come nel 21°, a vivere fedelmente nel tempo in cui ci ha messo e questo anche in mezzo a disastri e calamità. Dio si prenderà cura del “giorno e dell’ora”. Mentre il 2012 si avvicina e dopo chissà quale data … in che modo evitare di far crescere in noi una tendenza apocalittica catastrofista? In che modo prevenire che una cattiva attitudine mentale diventi cattiva fede avendo ceduto allo spirito negativo del mondo? Riflettiamo su delle possibili strade percorribili indicate da un monaco antico.

Nel 375 d. C., uno dei primi scrittori monastici fu Evagrio Pontico. Egli spese il tempo scappando dal peccato e dalla tentazione. Fuggì lontano dalla raffinata Costantinopoli e si diresse a Gerusalemme. Lì pensò di essere tentato dall’orgoglio e dalla vanagloria e scappò nel deserto egiziano. Evagrio era un insegnante. Egli tracciò una strada per i suoi discepoli per evitare le cattive attitudini mentali, origine delle tentazioni. Evagrio elaborò una lista di “otto spiriti malvagi” o “otto terribili tentazioni”. Queste otto attitudini mentali, affermava, vengono da satana e chi vi si concede è trascinato in una condotta peccaminosa. Esse influenzano negativamente la nostra vita futura. Noi le potremmo chiamare “le otto argomentazioni di satana”. Per Evagrio erano: la gola, la lussuria, l’avarizia, la tristezza, l’accidia (l’avversione all’operare mista a indifferenza), l’ira, la vanagloria e la superbia. Chi si arrende a queste “argomentazioni sataniche”, sarà portato alla disperazione e alla distruzione perché esse annebbiano la mente del credente e lo portano in un mondo di deviazioni, lontano dal compito che il Signore le ha affidato. Evagrio era preoccupato di come le argomentazioni di satana portavano il credente lontano da Dio, a temere il futuro e alla paralisi personale. In breve, ci dice: non iniziare a ragionare in un certo modo perché finirai lontano da Dio. Evagrio insegna come rifuggire dalle cattive attitudini mentali che distolgono il credente da Dio.

Abbiamo il tempo per riflettere solo su alcune delle otto argomentazioni di satana. Evagrio mette in guardia dal pericolo della gola non per ragioni di dieta. Egli crede che cedere ai desideri della gola sia l’origine delle passioni. Da una mente corrotta dalla gola germogliano cattivi pensieri. Chi cede ai desideri della gola è incapace di sobrietà e autocontrollo in tutto, è ansioso del futuro. Se uno cede all’insaziabilità vede davanti a se solo scenari di scarsità che lo ingabbiano nella paura per il proprio futuro. In breve, l’insaziabilità porta al peccato di accumulare, a fidarsi della propria forza e non del piano di Dio. Lo stesso vale con la lussuria. Se farai grazia alla passione essa ti si ribellerà contro. In pratica, la lussuria porta all’adorazione del corpo, il corpo – è – tutto e alla ricerca di gratificazioni immediate. Due delle più mortali argomentazioni di satana sono la tristezza e lo scoraggiamento (accidia). Quando guardiamo ai problemi che affrontiamo personalmente, socialmente, globalmente, è facile trovarsi scoraggiati e tristi. Ma prima di questo, la nostra situazione ci può far essere preda dall’ira! L’ira è una passione furente e con facilità fa uscire di senno quelli che hanno la conoscenza, imbestialisce l’anima e degrada l’intero consorzio umano… Il monaco affetto dalla tristezza non conosce il piacere spirituale. La tristezza è un abbattimento dell’anima e si forma dai pensieri dell’ira. Il desiderio di vendetta, infatti, è proprio dell’ira, l’insuccesso della vendetta genera la tristezza… Ma per Evagrio, e per noi oggi, la più mortale argomentazione di satana è l’orgoglio, la vanagloria che fa marcire tutto. La pazzia massima che ci intrappola in progetti e ci illude di fare senza Dio. Questo è vivere in quel t-universo di egoismo e nella trinità di me, me stesso ed io. L’offerta della vita in Cristo ci libera da una vita soffocata dalle argomentazioni di satana. Da queste mortali argomentazioni di satana il credente deve tenersi lontano, se vuole vivere la vita piena di Dio.

Per i catastrofisti di turno siamo a 3 anni dalla fine. Questa volta sono tirati in ballo i Maya. Peccato, non ne sapevano nulla. Questo spirito catastrofico umano si ripresenta ciclicamente nella storia. Gesù stesso è interrogato sull’argomento. Egli risponde: solo il Padre sa l’ora! Voi siate fedeli e pronti. Il monaco Evagrio Pontico insegna a fuggire dalle argomentazioni di satana. Otto attitudini mentali negative che imprigionano il credente nella paura e lo tengono fisso su problemi terreni, dimenticando Dio. La vita che Cristo ci dona rifugge la ricerca insaziabile di sicurezza terrena, dallo scoraggiamento e dall’ira vendicativa, dalla gratificazione istantanea del corpo e dalla gloria di se. Gesù dice: è necessario che ciò avvenga… nessuno v’inganni… badate a voi stessi e predicate l’evangelo fra tutte le genti. Questa speranza cristiana testimoniamo ai catastrofisti di turno. Amen.

Appunti per la predicazione del past. Antonio Di Passa

Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch