Aspirazioni e aspettative dei giovani
«Il centro culturale in progetto sarà una struttura che risponde effettivamente anche alle esigenze dei giovani valposchiavini?» Così chiedevano le moderatrici del 8065 lanciato il 10 novembre su Il Bernina per provocare la discussione. Una dozzina di interlocutrici ed interlocutori hanno partecipato (cinque dei quali a più riprese) al dibattito del resto solo marginalmente dedicato alle aspirazioni ed aspettativa dei giovani.
Queste vennero in seguito anche in pubblico (come su [www.ilbernina.ch?] evocate raramente, e possono essere citate verbaliter.
Prima della votazione del 29 novembre in due prese di posizione sulla serata aperta del 14 novembre organizzata dal PDC e in due altre pubbliche:
- Una giovane donna: «Sabato sera vi è stato un intervento pure da parte dei giovani, chiedendo concretamente COSA era stato pensato per loro. Tino Zanetti, senza tanti giri di parole (?!) ha promesso che, naturalmente a dipendenza da che tipo di festa si tratta, ci sarà sicuramente una sala a disposizione dei giovani, non esclusivamente per loro, ma senz’altro anche per loro.»
- Un giornalista per il Bernina: «In extremis una ragazza riesce comunque a strappare (!!) a Tino Zanetti la rassicurazione che il nuovo centro culturale sarà luogo per giovani, adatto ai giovani e a disposizione dei giovani.»
- L’MPU il 18 novembre: «L’MPU … pone come condizione per un sì all’opzione Rio: in questo nuovo centro … devono trovare un’opportunità anche i nostri giovani … con l’architetto … dovranno disegnare un loro preciso spazio all’interno per permettere loro di stare assieme per costruire un domani ancora migliore. »
- Il presidente Cassiano Luminati a nome dell’ETV, il 18 novembre nemmeno allude a particolari bisogni dei giovani…
Dopo la bocciatura del centro culturale in progetto proposto da Giunta e Podestà, nulla da leggere riguardo specificamente le preoccupazioni dei giovani. Riguardo un nuovo Centro plurifunzionale invece piuttosto pessimismo, persino disfattismo. Alla domanda de Il Bernina 8176,
- Il Podestà Tino Zanetti risponde il 30 novembre: «Il Consiglio comunale si impegna a mettere a disposizione le strutture di proprietà del Comune. In ogni caso il segnale è chiaro: dobbiamo studiare nuove soluzioni, ma per questo ci vorrà tempo, e i tempi della politica sono lenti.“
- Il presidente IPP della Giunta Cassiano Luminati risponde il 30 novembre: «Se il popolo ha detto “no”, dobbiamo avere il coraggio di desistere. A mio avviso, il centro culturale deve essere tolto dall’agenda politica per alcuni anni.»
- Per il PLD risponde Reto Capelli il 30 novembre: «… bisogna tornare subito alla carica con una nuova soluzione da realizzare altrove … proporre un progetto convincente che coinvolga tutte le società. Molto probabilmente ciò sarà fattibile solo nella prossima legislatura…»
Insomma se avessi quattro a cinque decenni di meno, leggendo questi accenni al (non)futuro di infrastrutture comunali per attività socio-culturali dei giovani, mi farei da solo e ancora meglio con altri concittadine e concittadini della mia generazione qualche riflessione su
- le prospettive di realizzazione se abbandoniamo di nuovo questo progetto ai nostri eletti;
- le possibilità e chances di prendere una parte attiva nel nuovo processo di eleborazione del futuro Centro plurifunzionale per attività socio-culturali comunali;
- su come organizzarci fra giovani al fin di (poter) contribuire in modo critico-costruttivo alla definizione del progetto, alla sua elaborazione ed infine alla sua realizzazione…
Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch