Costo corrente elettrica
L’IPP invita i cittadini ad accettare il preventivo 2010.
Cari cittadini del Comune di Poschiavo,
è improbabile che la notizia dell’aumento del costo dell’energia abbia rallegrato la popolazione. Se l’aumento non viene recepito indispensabile, come sostenuto dal tam tam mediatico sollevato da parte dei promotori del referendum, risulta addirittura incomprensibile per i cittadini.
Eppure l’IPP, come forza politica rappresentata in Giunta, ha sostenuto l’aumento della corrente non per fare un dispiacere ai cittadini, ma per il senso di responsabilità di chi ha ricevuto dal popolo il mandato di rappresentarli. La decisione dell’adeguamento è stata presa utilizzando il criterio della reale efficacia di ogni azione politica rispetto ai problemi concreti del Comune.
L’Impresa elettrica del Comune si assume la gestione e la manutenzione della linea di distribuzione locale che va da Miralago all’Ospizio Bernina. Oltre alla linea sono compresi i trasformatori di corrente. I costi derivanti assieme a quelli dell’energia vanno fatturati al consumatore finale.
È riconosciuto il principio secondo cui ogni azienda comunale deve auto finanziarsi con l’incasso di tasse. I costi reali di gestione dei servizi e di manutenzione degli impianti devono essere finanziati con le tasse, le aziende comunali non possono fare dei guadagni, ma nemmeno causare dei deficit. Questo vale ad esempio per l’acquedotto, la rete fognaria e la raccolta dei rifiuti.
La stessa cosa deve avvenire con l’Impresa elettrica, che non può essere finanziata trasversalmente con i soldi dell’erario pubblico o dalle entrate per la concessione alla Rätia Energie per coprire le perdite di gestione. Non esiste una legge a livello cantonale che preveda dei finanziamenti trasversali per mantenere artificialmente bassi i costi della corrente. I costi sono reali, se li vogliamo coprire finanziariamente si devono aumentare le entrate. In teoria possiamo rimandare la decisione e permettere che l’Impresa elettrica lavori in perdita, ma prima o poi questa situazione va corretta, addebitando i costi dove sono realmente causati. Non possiamo illuderci, sperando che il deficit lo assumerà Babbo Natale!
Rispettiamo chi ha firmato il referendum senza disporre delle informazioni di base sulla tematica complessa, che gli avrebbero permesso di farsi un quadro reale della situazione. Un rimprovero che si può muovere nei confronti delle autorità e dei partiti politici è di non aver informato e spiegato direttamente alla popolazione in modo semplice e chiaro i motivi del rincaro dell’energia elettrica.
Molti cambiamenti sono avvenuti in questi ultimi anni con la parziale liberalizzazione del mercato dell’energia e le relative leggi di applicazione, che hanno portato alla creazione della rete di distribuzione nazionale Swissgrid. È notizia di questi giorni che in Svizzera i cambiamenti sopra citati hanno fatto lievitare verso l’alto i prezzi della corrente elettrica in media di circa il 20%.
D’altro canto la maggiore parte degli interventi politici negli ultimi anni non ha pesato sui cittadini, ma ha portato vantaggi evidenti. Ricordiamo che il Legislativo e l’Esecutivo hanno abbassato costantemente la pressione fiscale a favore dei contribuenti, attraverso sgravi diretti e indiretti, hanno promosso leggi che sostengono finanziariamente le società e le associazioni, e hanno creato e migliorato le strutture pubbliche, (fra cui: non si pagano più l’illuminazione stradale e la pulizia delle strade, fatturate prima dalla Corporazione del Borgo e dagli Enti frazionali, è stata eliminata l’imposta sulla successione agli eredi diretti, il materiale scolastico per gli alunni e i costi di trasporto sono stati assunti dal Comune togliendoli alle famiglie, nel 2005 è stato abbassato il prezzo della corrente elettrica di 2 cts, sono state ridotte le imposte fiscali del 35 %, sono state create le basi legali per sostenere finanziariamente le società e le associazioni attraverso la “Legge per la cultura” e la “Legge per la promozione giovanile”, si è cambiato il regolamento per mettere a disposizione le strutture comunali alle società a un prezzo simbolico, è stata emessa la “Legge forestale per la promozione del cippato”, si sta elaborando la “Legge sulle energie rinnovabili”, inoltre sono state create nuove strutture a favore della popolazione come l’ospedale, la pista di ghiaccio, ecc.).
Per concludere il referendum contro l’aumento del costo dell’energia (referendum sul preventivo 2010) è stato poco ponderato e lanciato sulla scia delle emozioni a caldo, non propone nessuna soluzione valida, non risolve il problema, anzi propone di posticiparlo. I promotori con il lancio del referendum hanno vissuto un attimo di celebrità, ma spenti i riflettori, rimangono sul tavolo le questioni irrisolte.
L’IPP invita caldamente i cittadini a voler accettare il preventivo 2010.
Redatto da IPP [Insieme Per Poschiavo] – renato.isepponi@bluewin.ch