Il Serassi incantevole

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Il Serassi incantevole

Ai più parrà  mero esercizio quello di aggiungere o togliere registri all’organo, imprimere alla musica suoni di canne in momenti esecutivi particolari e toglierne invece in altri: una semplice questione di suono forte e suono debole. Invece non é così. Non é così perlomeno per il musicista che riesce a leggere lo strumento su cui si china, che riesce a farlo suonare, a farlo quasi cantare come lui vuole, tessendo un dialogo tra lo strumento e lo strumentista, che il pubblico percepisce e di cui il pubblico può giustamente gioire.

Questa è a dir poco la sensazione degli uditori accorsi sabato scorso, 10 aprile, nella chiesa evangelica di Brusio ad ascoltare il maestro { {Rudolf Lutz }} far danzare le proprie dita e i piedi sulle tastiere del Serassi. Felice l’idea degli organizzatori, capeggiati da Roberto Nussio, di proporre un programma basato su improvvisazioni, intercalato da brani noti, da testi accompagnati dallo strumento, da inviti alla collaborazione del pubblico in alcuni canti.

Brani riflessivi alternati ad altri più popolari, quasi danzanti, hanno creato quel connubio musicalmente eteroclito che ha però trovato un denominatore comune nella duttilità e nella bravura dell’esecutore strumentale, che non ha esitato, a tratti, ad introdurre liberamente un nuovo “registro”, sovrapponendo armoniosamente la propria voce a quella dell’organo.

Le musiche di Mozart e di Remigio Nussio, le parole di San Francesco d’Assisi, lette da Nando Nussio, l’intervento del corno di Samanta Nussio e le improvvisazioni del maestro Lutz hanno creato, avvicendandoli, momenti di estasi uditiva con tempi di introversa riflessione. Un vero regalo per chi ha accolto l’invito.

Redatto da Luigi Menghini – luigi.menghini@bluewin.ch