Nè ripicche nè vendette in ambito elettorale
È una sessione, quella d’aprile del Gran Consiglio, nella quale si é scritta la parola “fine” al caso del comandante della Polizia cantonale, Markus Reinhardt, che si é tolto la vita alla vigilia del Forum economico di Davos. I parlamentari hanno preso atto del rapporto commissionale e della presa di posizione del Governo, animando una discussione all’insegna della correttezza. Chi si aspettava che la vicenda venisse utilizzata quale strumento di ripicche e vendette in ambito elettorale é dunque stato smentito.
Il caso Reinhardt
Durante il dibattito, durata circa un’ora, è stata lodata la qualità del rapporto della sottocommissione speciale della Gestione. Tutti i deputati intervenuti, senza distinzioni partitiche, hanno rilevato l’importanza di trarre insegnamenti dalla vicenda. “Lasciamo in pace i passato e guardiamo al futuro” è l’appello del deputato Marcus Caduff, presidente della sottocommissione. Come abbiamo avuto modo di riferire la settimana scorsa, nel suo rapporto la sottocommissione rileva che il Governo, ed in particolar modo Martin Schmid quando era alla testa del Dipartimento competente, avrebbe dovuto essere più deciso nell’affrontare i problemi di alcolismo del comandante. Le critiche vengono accettate dal Governo, ha detto il presidente Claudio Lardi, mentre Barbara Janom Steiner ha informato che davanti alla sede della Polizia cantonale sarà piantato un albero in memoria del caso Reinhardt, per simboleggiare che dal passato cresce qualcosa di prezioso per il futuro.
Legge sull’energia
A meno di un referendum, comunque improbabile allo stato attuale, la parola “fine” è stata messa anche alla revisione della legge cantonale sull’energia, con la quale ci si propone di ridurre l’uso di vettori energetici fossili per il riscaldamento degli immobili. In questo modo i Grigioni si avviano sulla strada della società dei 2000 Watt (un terzo di quanto si consuma oggi), riducendo anche le emissioni di CO2. E per ottenere il risultato, l’investimento del Cantone sarà di circa 9 milioni di franchi ogni anno.
Comuni e fibre ottiche
Sono diciassette gli atti parlamentari discussi dal Gran Consiglio. Tra questi citiamo quello con la richiesta al Governo di proporre un modello di finanziamento per le fusioni dei Comuni. Nel prendere nota della richiesta, Martin Schmid ha rimandato il tutto al rapporto sulla riorganizzazione territoriale-istituzionale che verrà presentato in autunno, nel quale si terrà conto di tutti i piani istituzionali (Distretti, Circoli, Regioni) e non solo dei Comuni. Con un altro atto parlamentare si chiede al Cantone di attivarsi affinché nei Grigioni vi siano reti di comunicazione a fibre ottiche. Hansjörg Trachsel ha risposto spiegando di essere in contatto con le tre maggiori imprese del settore e di aver fatto elaborare un inventario della situazione.
Deputati partenti
Il prossimo appuntamento parlamentare è per il lunedì seguente le elezioni cantonali. Sarà l’ultima sessione della legislatura e il Gran Consiglio tornerà poi a riunirsi in agosto nella sua nuova composizione, senza sicuramente quattro deputati grigionitaliani giunti al capolinea del loro impegno parlamentare: dal decano Fabrizio Keller (Calanca), in Parlamento da 21 anni, ai più giovani di appartenenza Luca Giovanoli (Bregaglia), Andrea Toschini (Mesocco) e Tino Zanetti (Poschiavo).
Redatto da Marco Tognola – stampa@rezzonico.ch