>>Campanilismo: un problema o una risorsa?

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>>Campanilismo: un problema o una risorsa?

Brusio e Poschiavo si spartiscono da sempre il territorio della Val Poschiavo ed oggi si fanno sempre più insistenti le voci di un’unificazione dei due comuni in un unico grande comune. La discussione su chi ci guadagnerebbe e chi invece ci rimetterebbe sarebbe lunga e tedierebbe gran parte dei lettori per via del fatto che chiunque si possa interessare ad un articolo di questo tipo, probabilmente ha già una sua opinione e non sarebbe disposto a cambiarla nemmeno in caso di argomentazioni inconfutabili. Diverso ma altrettanto poco utile sarebbe il tentativo di fare semplicistiche previsioni… ed allora perché non capovolgere la questione da tutt’un’altra ottica dimenticandoci una volta tanto degli aspetti economici?

In una valle che tenta con le unghie di rimanere ancorata alle proprie tradizioni senza perdere il passo coi tempi, la questione del campanilismo non può passare in secondo piano, questo anche per via del fatto che la Val Poschiavo, rispetto ad altre realtà in cui il fenomeno del campanilismo si presenta, ha la particolarità di avere unicamente due comuni, ovvero i summenzionati Brusio e Poschiavo. Le implicazioni di questo dato di fatto sono considerevoli e, tanto per non facilitare il compito, possono portare con uguale ragione a propendere per una scelta piuttosto che per l’altra.

Agglomerare gli unici due comuni significherebbe eliminarli per far posto unicamente alla Valle nel suo complesso più che ad un comune appartenente alla Valle stessa, ma al contempo si potrebbe creare un’identità valligiana ancora più forte e, chissà, magari anche un attaccamento al territorio più importante anche per le future generazioni.

La creazione della Val Poschiavo come comune e non solamente come vallata sarebbe poco gradita ai tradizionalisti, ma è indubbio che, come a tutti i cambiamenti, alla lunga ci si adatterebbe anche a questo, ma nel momento in cui tutto ciò si verificasse si perderebbe definitivamente il fenomeno del campanilismo tra i due paesi ed a questo punto può essere utile interrogarsi su cosa sia il campanilismo, o meglio, quali gli effetti di questo fenomeno.

Nel contesto valposchiavino è possibile ritrovare situazioni in cui la fusione vi è già stata: è l’esempio delle squadre di calcio dei due paesi che anni fa si sono fuse per far posto ad un’unica compagine che rappresenti l’intera valle. In quest’ambito i risultati sembrano aver portato dei benefici al movimento calcistico della regione, ma la differenza sta forse nel fatto che, prima, le due squadre competevano contro altre formazioni di una regione più ampia più che tra di loro, mentre per ciò che concerne i comuni vi è una differenza sostanziale, ovverosia il fatto che la valle è composta unicamente dai due comuni e vi è dunque un discorso di competitività interna derivata dall’essere le uniche due componenti del “gioco”, un po’ come se ci fosse stato un campionato con solo due squadre.

Va però considerato anche il fatto che la regione nel suo complesso non può solo guardarsi al proprio interno, ma deve anche rapportarsi a ciò che la circonda e per farlo è necessario che qualcuno tuteli questi interessi che sono sia di Brusio sia di Poschiavo. Può dunque essere utile un unico comune per far fronte al meglio alle relazioni intervalligiane? Sicuramente qualcuno ci deve pensare e attualmente vi è la Regione Valposchiavo che ha grossomodo questo compito.

L’idea di base sembra ottimale: un’autorità sovra-comunale a fare gli interessi dei due paesi ed i due comuni a competere tra loro all’interno della valle. La RVP gestisce gli interessi comuni ed i paesi la applicano sul territorio con competitività. La rivalità provinciale tra due paesi può in questo senso favorire l’intraprendenza?

Ai posteri l’ardua sentenza…

Redatto da Mara Rossi – mararossi@bluewin.ch