I falò sui monti del Tiranese stanno sfumando
Sera del 15 agosto. Nei tempi passati, alle prime avvisaglie della sera i maggenghi del Tiranese si illuminavano di fuochi. Ora la tradizione sta sfumando. Si dice: c’é pericolo d’incendio nei boschi, la stagione é secca.
Vedete cosa è successo nei pressi di Mosca e la gente giustamente si pone il problema. I pochi che osano accendere i fuochi stanno molto attenti alle “scarìzi che brüsa” (alle scintille che bruciano) per non causare danni d’incendio.
Ma i falò la sera del 15 agosto sono da sempre arsi sui monti del Tiranese.
È una tradizione antica che si celebra per dar tono ad una festa tipica d’estate la cui istituzione risale ai tempi dell’imperatore romano Augusto. Il termine Ferragosto deriva dal latino FERIAE AUGUSTI. Questa festa si collegava alle vacanze d’agosto dove si sospendevano le attività lavorative per darsi momenti di riposo, condivisione e gioia.
Ricordo il grande falò che la Virginia di Ronco ardeva, lì i vecchi raccontavano la storia della strega di “Cà dei Gatèi” e noi ragazzi, dopo aver fatto da corona all’ultima scintilla mentre gli anziani domavano e spegnevano con acqua le ceneri, ci addormentavamo nel “lèc de scarfòi” (letti di foglie di granoturco) felici e contenti. Altri tempi forse, tempi che ancora oggi potrebbero tornare per far rivivere storie e tradizioni che il mondo moderno sembra fagocitare sempre più velocemente.
Non sarà forse colpa delle streghe che imperversano sul nostro territorio notte e dì e che non abbiamo più il coraggio di bruciare?
Redatto da Ezio Maifrè – ezio.maifre@tiscali.it