Dio sa

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Dio sa

Isaia 5.1 – 7

1 Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna.
Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.
2 La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte, vi costruì in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio per pigiare l’uva.
Egli si aspettava che facesse uva, invece fece uva selvatica.
3 Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna!
4 Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa?
Perchè, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica?
5 Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna:
le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà  calpestata.
6 Ne farò un deserto; non sarà  più nè potata nè zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia.
7 Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti é la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta; egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!

quando sentiamo di aver raggiunto i limiti della nostra conoscenza e capacità diciamo “Dio sa”. Ammettiamo di non comprendere del tutto la situazione. Riconosciamo velatamente di non sapere tutto. Alziamo gli occhi al cielo e, con rassegnazione confusione e smarrimento, sbottiamo: Dio sa. Dio sa perché è accaduto. Dio sa che cosa pensavo. Dio sa perché l’ha fatto. È in parte anche un’affermazione di fiducia: se non lo so io, almeno Dio lo sa. Dio sa come usciremo da qui. Dio sa che non volevo finisse così. Non sapendo di meglio, troviamo del conforto nel dire: Dio sa. Io no! Ma Dio sa.

Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch