Noi volevamo rinviare la votazione per discutere…

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Noi volevamo rinviare la votazione per discutere…

Una notizia sorprendente. Il Comune di Pontresina rinvia la decisione relativa al contratto di concessione: proprio un Comune, che viene toccato in modo marginale dall’intervento Repower. Ma non dovremmo essere noi a richiedere più tempo per valutare e discutere i potenziali impatti del progetto? In grandi linee sono stati presentati gli elementi da realizzare nel prossimo decennio, che riguardano le dighe del Lago Bianco, la condotta forzata, la centrale di pompaggio, la trasformazione del Lago di Poschiavo e gli enormi depositi di materiale. Si é parlato del denaro, delle misure di compensazione, delle misure per il patrimonio ittico e di altri provvedimenti per garantire l’equilibrio ecologico. Tuttavia, abbiamo pensato seriamente alle persone, che sono parte integrante di questo ecosistema e formano la nostra società ?

Basta un decennio per trasformare profondamente e irreparabilmente parti essenziali del nostro patrimonio paesaggistico. Un decennio, durante il quale la nostra natura, i paesi di Le Prese, Cantone e Miralago, tanti luoghi, dove cerchiamo un momento di calma per ricaricarci, saranno coinvolti da un enorme cantiere. Un decennio, che limiterà notevolmente la qualità di vita delle nostre famiglie e magari graverà pure sull’esistenza futura dei nostri figli e di altre generazioni. E tutto questo verrà determinato da una sola votazione!


Il PDC rappresenta i nostri interessi?

È stata una vera dimostrazione di potere. 10 a 6: lunedì sera in Giunta il PDC ha deciso quali interessi sono preponderanti. Infatti, la sua maggioranza si è schierata per la fretta. Ha mandato a picco la nostra richiesta di rinviare la votazione, garantendo alla popolazione la possibilità d’approfondire le tematiche in discussione. Invece, tutto è stato orchestrato, affinché i numeri necessari fossero garantiti e tutto filasse liscio. Per evitare sorprese sono stati mobilitati solo i supplenti PDC, i quali con grande diligenza hanno corrisposto all’ordine impartito. Gli altri supplenti, già convocati perché avevano partecipato alle sedute precedenti, sono stati scaricati all’ultimo momento. Nessuno si è opposto in nome del buon senso. Ma in fondo, si trattava solo di un mese e di consegnare in anticipo la documentazione concedendo più tempo alla popolazione per esaminare gli atti, il messaggio e, in caso di necessità, raccogliere ulteriori informazioni. Niente. Purtroppo il progetto del secolo deve essere realizzato in fretta e furia.}}

Il Lago di Poschiavo non è solo un’immensa vasca

La posta in gioco è altissima. Ciononostante, rappresenta un’opportunità, la quale deve essere però vagliata fino in fondo. Infatti, da un decennio di notevoli disagi non deve risultare solo un plusvalore finanziario, ma deve conseguire anche un rilevante miglioramento della nostra vita futura. Non possiamo nemmeno sottovalutare che a parte l’importo finanziario stabilito dal contratto di concessione, l’ubicazione della sede e le entrate fiscali prospettate dipendono sostanzialmente dalle strategie e dalla prosperità futura della ditta. Finora questi aspetti sono stati deliberatamente accantonati. La Repower si è concentrata sulla tecnologia, che trasformerà il Lago di Poschiavo in un’immensa vasca da bagno. Sorvola i problemi relativi alle emissioni foniche, prodotti durante i lavori e successivamente dalla centrale di pompaggio. E tace sulle implicazioni per la nostra salute causate dal traffico, dalle polveri fini e dagli inevitabili strati d’amianto.

Il Comune ha invece contrattato il prezzo per lo sfruttamento dell’acqua e ha inoltre corrisposto totalmente alle condizioni dettate dal progetto. Ma ha anche fatto allestire una perizia neutrale per esaminare le incognite del progetto per la popolazione? Ha richiesto al Cantone, il quale oltre essere il maggior azionista della Repower incassa pure la stessa quota del nostro Comune, d’impegnarsi subito per un sensibile miglioramento delle strutture viarie nell’ambito delle circonvallazioni, del Passo e del traffico di transito per Livigno?

Questa “convergenza” implica il conflitto d’interessi

L’ex direttore della RE descrive questa situazione come una convergenza d’interessi, insinuando che gli obiettivi commerciali della ditta sono tutt’uno con le esigenze della popolazione. Quando mai una ditta multinazionale ha dato la priorità alla popolazione coinvolta invece che ai propri scopi? Anni fa, non esisteva ancora la convergenza d’interessi per realizzare la linea d’alta tensione? E poi, se davvero la convergenza e il rispetto per gli interessi comunali fossero così manifesti, la Repower non avrebbe avuto motivo di formare una coalizione politica con i due partiti locali per inserire nell’Esecutivo comunale le sue persone di fiducia. Inoltre, se l’approvazione del progetto si limitasse solo a una questione formale, all’applicazione delle norme legali in vigore, come sostiene Karl Heiz per dimostrare l’inattendibilità del conflitto d’interesse, questo significherebbe che con la prossima votazione tutto è deciso. Oltre alla concessione verrebbe anche stabilita l’impostazione del progetto e le nostre preoccupazioni non avrebbero modo di essere approfondite!

Sta a noi sorvegliare e contribuire responsabilmente

In sostanza, la partita sarebbe praticamente finita. Durante la prossima legislatura le persone di fiducia della Repower e i loro gregari in Consiglio potrebbero ostacolare qualsiasi intervento scomodo, dimostrando che il conflitto d’interesse non era “una strategia elettorale”. Uno scenario inquietante: il Comune starà tranquillamente alla finestra e al massimo riorganizzerà le zone pianificatorie necessarie. Mentre la stessa Repower elaborerà “indisturbata” il suo progetto definitivo e il Cantone, quale suo maggiore azionista, controllerà che i limiti stabiliti dalle leggi siano rispettati!

{{Invece sta a noi sorvegliare e contribuire responsabilmente, affinché dal progetto non risulti solo una struttura meccanica soggetta alle leggi di mercato, ma un intervento qualificato sia per il nostro territorio paesaggistico sia per le persone che ci vivono. I dadi sono tratti. Chi aveva qualcosa da dire, ha avuto la possibilità di farlo. Chi ha preferito tacere, aveva probabilmente le sue ragioni… Ora sta alla popolazione poschiavina decidere. POSCHIAVO VIVA è convinta che il Comune abbia ancora molto da valutare e debba assumere queste responsabilità. Per questi motivi, invita le cittadine e i cittadini a sostenere Martino Luminati e Mario Angelo Tempini per le cariche di Podestà e di Luogotenente.


[contiene inserzione a pagamento]

Redatto da Comitato Poschiavo Viva – info@poschiavoviva.ch