La visione pluralistica
Nel corso di questo ciclo elettorale POSCHIAVO VIVA ha sollevato a più riprese dei quesiti fondamentali, che riguardano il funzionamento delle nostre Autorità, il futuro della nostra vita economica, culturale e sociale. Voi avete sentito una reazione da parte dei concorrenti in campo? Non che ci fossimo illusi, ma però pensavamo che alcuni temi potessero interessare anche loro e che avrebbero contribuito ad allargare il contesto. Niente! Praticano una democrazia, che si focalizza sull’incontestabilità della loro percezione. In questo modo, prendono però in considerazione che il nostro sistema politico si riduca a una democrazia di facciata o di circostanza. Reagiscono soltanto quando si sentono punti sul vivo, poiché si scoprono smascherati. E allora sparano a zero, di regola mancano il bersaglio e addirittura corrono il rischio di essere vittima di un colpo di rimbalzo.
Secondo il nostro parere, il primo valore da acquisire nel modo di fare politica a livello comunale è la capacità di sapersi confrontare con le posizioni degli altri, di tollerare la diversità di idee e di proposte. Perché il vero fine della politica è quello di creare un contesto umano, nel quale tutti possono esprimere apertamente una posizione e, in questo senso, premette che questa venga esaminata oggettivamente.
La democrazia di facciata queste premesse fondamentali non le garantisce. Evidenzia ciò che luccica, ma sorvola tutto il resto. Vede per esempio la gestione finanziaria in ordine e le casse piene, ma non si interroga né sull’uso attuale né su quello futuro dei mezzi a disposizione. Evita qualsiasi discussione, nega il confronto e così facendo pregiudica ogni nuova soluzione, che potrebbe scaturire nell’interesse di tutti. Ma in fondo, il confronto politico alla ricerca del bene comune non le interessa, è appunto solo di facciata…
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Redatto da Comitato Poschiavo Viva – info@poschiavoviva.ch