Licenziamento in casa Pgi
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Lardi. L’autore si assume la responsabilità dei contenuti.
La Redazione
Lettera aperta al Consiglio direttivo della Pgi, alla signora Gisella Corfù Scartazzini e alla già operatrice culturale Tessa Rosa
Per oltre due decenni ho rivestito qualche carica nell’allora Comitato direttivo della Pgi, ma devo dire che, anche se c’è stato qualche scontro, non si è mai fatto ricorso né a codici né a paragrafi, e non si è mai legata la bocca a nessuno. Posso dire che la Pgi si considerava una società del popolo e per il popolo e si è sempre trovato il modo di trattare amichevolmente con i nostri collaboratori.
Conosco bene il metodo adottato dal Consiglio direttivo per licenziare la signora Tessa Rosa e poi per metterle la museruola, in quanto detto Consiglio l’ha già addottato in altre occasioni. Ai giuristi giudicare fino a che punto sia formalmente corretto! Dal punto di vista umano lo giudico un’enormità.
Per questo motivo esprimo tutta la mia solidarietà alle signore Tessa Rosa e Gisella Scartazzini. Alla seconda vorrei esprimere anche il mio plauso e la mia ammirazione per aver avuto il coraggio civile di prendere le difese della prima, che nella sua posizione subalterna è altrimenti messa nell’impossibilità di difendersi.
Redatto da Massimo Lardi – lardimassimo@bluewin.ch