Repower, una miniera d’oro di posti di lavoro per persone residenti nel Comune…??

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Repower, una miniera d’oro di posti di lavoro per persone residenti nel Comune…??

Riceviamo e pubblichiamo il testo di Dino Beti. L’autore si assume la responsabilità  dei contenuti.

La Redazione

Posti di lavoro, impiego – tema ricorrente in tutte le discussioni tra cittadini riguardo il sì o il no sulla scheda la domenica 31 ottobre. La preoccupazione della gente per eccellenza! Normale quindi che, nel dibattito radio di venerdì 22 ottobre il rappresentante di Repower sia stato confrontato con il problema della sicurezza dell’impiego presso Repower e della garanzia dei posti di lavoro.

Nel dibattito ci siamo riferiti all’unico, arcibreve passaggio del Messaggio che evoca questo tema, cruciale per i 3360 abitanti del Comune. Nei contratti di concessione disgraziatamente neanche il minimo accenno a questa questione. A pagina 17 del Messaggio comunque si può leggere: “Repower contribuisce a creare e ad assicurare interessanti posti di lavoro nella Valposchiavo. Repower dà già oggi lavoro a circa 200 persone in Valle. Per l’esercizio e la manutenzione dei nuovi impianti si creeranno ulteriori (!) 10-15 nuovi posti di lavoro.”

*Partendo da queste scarse indicazioni, abbiamo rivolto due domande a Repower:

. Si può dedurre dalle due sole cifre menzionate a pagina 17 del Messaggio che Repower darà annualmente lavoro a circa 210 persone residenti in Valle per tutta la durata del progetto, dunque fino al 2090?

. Oppure Repower diminuirà i posti di lavoro garantiti a residenti in Valle di circa la metà non appena realizzati gli impianti del progetto, e darà dunque lavoro a meno di una centinaia di persone residenti in Valle? *

Repower risponde senza tergiversare che non può garantire nessun posto di lavoro, nessun impiego, né per oggi né per domani, ancor meno per dopodomani. Fa valere la necessità di rimanere flessibile. Le razionalizzazioni up-to-date conducono sempre ed ovunque all’eliminazione di posti di lavoro. Dice che una ditta internazionale deve poter adeguarsi a nuove esigenze del mercato della corrente europeo e mondiale. Sottolinea che Repower deve tener conto di modifiche nella struttura e organizzazione dell’impresa, innanzi tutto dei suoi affari.

Qualche minuto dopo insistiamo riguardo alla disponibilità di posti di lavoro presso Repower sulla durata delle concessioni!

Repower ribadisce che non può dare nessuna garanzia per l’impiego. Poi, balbettando una specie di scusa presso i 3360 abitanti del Comune per la sua impotenza ad assicurare, alla Valle e alla gente che sfrutta, un volume d’impieghi adeguato fino verso l’anno 3000, Repower allude a tutte le incognite, agli eventuali cambiamenti nel mercato, all’assoluta necessità per un’impresa di mantenersi la massima flessibilità nella gestione dei suoi affari, ecc ecc. Insomma, Repower vuole gestire i suoi affari come le pare e piace. Repower non vuole in nessun modo legarsi le mani al nostro Comune sul piano dell’impiego!

Si crede non aver udito giusto. Eppure Repower lo ha dichiarato coram publico alla radio alle 19h25 del 22 ottobre 2010: “zero garanzia posti di lavoro!”

Se questo non è lo Scandalo del Secolo, non sappiamo che è! Noi 3360 abitanti del Comune, intimoriti dal potente “partner-padrone” in lega con le Autorità, abbagliati dalle loro risibili promesse, dovremmo regalare per sempre (!!) il nostro potenziale naturale, la nostra acqua, il nostro paesaggio a quella ditta privata d’oltre Bernina per realizzare il suo adorabile “progetto del secolo” e poi fare soldi a balocchi, deturpando impunemente il nostro spazio vitale e contaminando la nostra qualità di vita? A quello stesso “partner-padrone” che ci dice in faccia che non può garantire ai nostri figli neanche un solo posto di lavoro per la durata del progetto! LO SCANDALO DEL SECOLO in Valposchiavo!

Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch