La Preghiera di un ladro
Luca 23.33 – 43
33 Quando furono giunti al luogo detto ”il Teschio», vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. 34 Gesù diceva: ”Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno». Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
35 Il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si beffavano di lui, dicendo: ”Ha salvato altri, salvi se stesso, se é il Cristo, l’Eletto di Dio!» 36 Pure i soldati lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell’aceto e dicendo: 37 ”Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!» 38 Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO È IL RE DEI GIUDEI.
39 Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: ”Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» 40 Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: ”Non hai nemmeno timore di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 41 Per noi é giusto, perchè riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». 42 E diceva: ”Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» 43 Ed egli gli disse: ”Io ti dico in verità , oggi tu sarai con me in paradiso».
Cara comunità,
non tutti i ladri in “carriera” sono dei furboni. A volte, la tv o i film magnificano i criminali e li fanno apparire raffinati. La maggioranza dei criminali non rientra in questa categoria. In Inghilterra, un tizio con una pistola entrò in un negozio per rubare dalla cassa. Il furbastro notò una bottiglia di scotch e ordinò alla cassiera di metterla nella borsa. Lei si rifiutò dicendo: non hai ventuno anni! Si misero a discutere, ma la commessa non cedeva. A quel punto il ladro prese la patente di guida e la passò alla cassiera. Lei, convinta, gli passò lo scotch. Poi il ladro fuggì. La cassiera chiamò la polizia fornendo l’identità e l’indirizzo del malvivente. Due ore dopo era dietro le sbarre. Un gran furbone non c’è che dire!
Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch