Concerto di Alessandro Passuello e Antonio Faillaci

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Concerto di Alessandro Passuello e Antonio Faillaci

Una fresca ventata di musica é scaturita dal concerto organo Serassi e tromba organizzato da Roberto Nussio col sostegno finanziario del Comune di Brusio. Due giovani interpreti, Alessandro Passuello all’organo e Antonio Faillaci alla tromba, e un ricco programma di autori dal Barocco fino a noi.

È difficile e a volte pretenzioso fare delle classifiche o dei paragoni, ma credo fermamente che il connubio organo-tromba sia uno dei più riusciti nella storia della musica. Naturalmente i concerti per solista spesso e volentieri si avvalgono dell’accompagnamento d’orchestra, ma in mancanza di essa l’organo è un valido sostituto. E dirò di più: organo e tromba formano un tutt’uno fenomenale, in quanto la compattezza timbrica e ritmica può raggiungere livelli vertiginosi con una coppia di musicisti molto affiatata come lo sono Passuello e Faillaci.

Tra i brani per organo solo troviamo la Germania di Buxtehude, Bach e Franz Xaver Murschhauser; di quest’ultimo una curiosa composizione in cui si imita il canto del cucù. Spostandoci verso sud incontriamo Mozart con una musica composta per una specie di carillon in un orologio. Poi Nicolò Moretti che traduce sull’organo lo spirito operistico italiano. Infine le pastorali: come quella particolarissima di Marco Enrico Bossi, grande organista e teorico di didattica organistica, la pastorale ungherese di Gabor Lisznyay Szabo oppure quella conterranea di Remigio Nussio.

I pezzi musicali con la tromba hanno funzionato da filo conduttore della serata: una splendida trascrizione di un concerto di Vivaldi operata da Bach, un magnifico concerto di Giuseppe Torelli, poi una pregevole toccata di Padre Giovanni Battista Martini (annoverato tra i maestri di Mozart) e il brano molto introspettivo e dai contorni jazzistici Elegia del contemporaneo Salvatore Reitano.

Anche se si potrebbe analizzare la pregevolezza di ogni singola composizione proposta e fornire migliaia di aggettivi per lodare l’esecuzione dei due interpreti, vorrei riportare alcune mie impressioni. Oltre alle indiscusse capacità musicali, ho avuto la sensazione di ascoltare musica viva, fresca come se essa stesse nascendo in quel preciso momento. Infatti, la musica è una continua rinascita, sta all’esecutore partorire qualcosa di vivo e non atrofizzato e morto.

Nei due interpreti la capacità di rigenerazione musicale funziona, eccome, c’è la ricerca del suono ideale, l’affiatamento e il trasporto emotivo durante la lettura degli spartiti. Ho notato la spiccata sensibilità di Alessandro e Antonio che assimilano e “vivono” intensamente e profondamente la musica che eseguono. Niente aridi tecnicismi o arzigogoli, ma pura passione per la musica (passione nell’accezione originaria di sofferenza, patimento, struggimento, cioè sentimento intenso).

Se non vi è sentimento, infatti, la musica non è nulla e non può dare nulla all’animo umano. Grazie ad Alessandro Passuello e Antonio Faillaci per avercelo ricordato e per averci fatto godere una fresca ventata di musica in questo periodo d’Avvento.

Redatto da Domenico Pola – menighin@bluewin.ch