La parola al Gran Consiglio

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La parola al Gran Consiglio

Sarà  il rapporto sulla riforma territoriale e la riforma dei comuni, emanato recentemente dal Governo, il tema di discussione per la prossima sessione del Gran Consiglio.

Secondo il Governo, le strutture del nostro Cantone, rimaste invariate da 150 anni, non sono più adeguate alle esigenze attuali. Vanno semplificate promuovendo le aggregazioni comunali da un lato e la riforma territoriale dall’altro.

Obiettivi della riforma sono dunque il ridimensionamento delle sovrastrutture, il rafforzamento dei comuni e la ridistribuzione dei compiti ora svolti da circoli, distretti e corporazioni regionali.

La Riforma delle strutture verrebbe affrontata su due livelli e attuata in diverse tappe.

La Riforma dei comuni

Le aggregazioni comunali dovranno essere promosse secondo il principio bottom-up, partendo cioè dall’iniziativa locale. Sarà importante agevolarle riducendo gli ostacoli e promuovendo i vantaggi.

L’obiettivo è ambizioso: persegue la riduzione del numero dei comuni a meno di 100, degli attuali 150, entro il 2020, e a meno di 50 a lungo termine. Per attuarlo, il Governo sottopone al Gran Consiglio la revisione parziale della legge sul conguaglio finanziario intercomunale e della legge stradale.

La Riforma territoriale

La Riforma territoriale intende articolare le strutture su tre livelli: Cantone, Regione e Comune.
Con una modifica costituzionale, entro il 2013 si intendono creare da 5 a 8 regioni, che riuniranno i distretti e le attuali corporazioni regionali. Le regioni costituiranno l’unico ente giuridico tra Cantone e Comuni, assumendo la giurisdizione civile e penale ed eventuali compiti amministrativi delegati dal Cantone.
I Circoli potranno momentaneamente mantenere alcuni compiti comunali e intercomunali.