La posizione dei deputati valposchivini in Gran Consiglio

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La posizione dei deputati valposchivini in Gran Consiglio

Come noto, la settimana scorsa il Gran Consiglio ha discusso la riforma territoriale e comunale del nostro Cantone e preso in tal senso decisioni di massima, dando dunque al Governo indicazioni sulla direzione da seguire per l’elaborazione dei testi di legge necessari.

Un tema importante e particolarmente sentito, soprattutto nel Grigioni italiano, riguarda la definizione delle future Regioni. Per quanto concerne la nostra Valle, le varianti in discussione sono:

  • Regione Valposchiavo allo status quo;
  • Regione Bernina, composta da Valposchiavo, Bregaglia ed Engadina Alta;
  • Regione Arco Sud – variante 1, composta da Valposchiavo, Bregaglia, Engadina Alta, Engadina Bassa e Val Monastero;
  • Regione Arco Sud – variante 2: composta da Valposchiavo, Bregaglia, Mesolcina, Calanca, Engadina Alta, Engadina Bassa e Val Monastero;
  • Regione Grigioni italiano, composta da Valposchiavo, Bregaglia, Mesolcina e Calanca

Quest’ultima proposta è stata lanciata dal Presidente della PGI Sacha Zala poco prima della sessione del Gran Consiglio. Il Governo, come precisato dal Presidente Martin Schmid, l’aveva esclusa dal suo messaggio perché poco realistica e razionale dal lato pratico; ciò soprattutto alla luce del suo frazionamento geografico, che si tramuta in grandi distanze di percorrenza, e dell’affinità d’interessi non evidente fra Mesolcina, Bregaglia e Valposchiavo, aldilà della lingua che è fra i pochi elementi che le accomuna veramente.

La deputazione grigionitaliana, inclusi i deputati della Valposchiavo, si è distanziata dalla proposta della PGI, condividendo, al contrario, le riflessioni pragmatiche del Governo. La proposta di quest’ultima, infatti, è indubbiamente affascinante; allo stato pratico, però, una riforma territoriale ha senso solo se comporta vantaggi reali e concreti al cittadino, e questo non è affatto garantito dalla proposta di una Regione del Grigioni italiano, alla luce soprattutto della sua estensione geografica. Un discorso analogo vale oltremodo anche per le varianti 1 e 2 del cosiddetto “Arco Sud”.

La deputazione grigionitaliana, al contrario, riconosce e sostiene l’importante ruolo della PGI a favore dell’italianità nel nostro Cantone, la cui iniziativa ha certamente contribuito a lanciare la discussione pubblica nel sud dei Grigioni.

Il Gran Consiglio non ha ancora deciso quante saranno le Regioni che comporranno il nostro Cantone in futuro; ha però incaricato il Governo di proseguire i lavori verso una configurazione che ne preveda un numero compreso fra le 8 e le 11. Concretamente, questa scelta lascia aperte due opzioni per la Valposchiavo: lo status quo, con dunque la Regione Valposchiavo a sé stante, o la Regione Bernina, composta da Valposchiavo, Bregaglia ed Engadina Alta. La decisione finale sarà presa in base alla valutazione di due criteri centrali:

. La probabilità di giungere alla fusione fra i Comuni di Brusio e Poschiavo;

. Le modalità secondo le quali il Cantone vorrà garantire la qualità dei servizi in lingua italiana.

Siamo forse all’inizio di un cambiamento storico nelle strutture politiche del nostro Cantone; importante sarà dunque riuscire a perpetrare analisi serene e senza pregiudizi della situazione attuale, proiettando queste ultime ai possibili scenari futuri e ai reali vantaggi a favore dei cittadini che i cambiamenti comporteranno.

  • *Alessandro Della Vedova
  • Karl Heiz
  • Dario Monigatti*

Redatto da Il Bernina – redazione@ilbernina.ch