Le centrali a carbone di Repower: “Una porcheria di politica ambientale!”

0
15

Manifestazione contro le centrali a carbone di Repower
Il Presidente della Regione Calabria: “Manifestazione di grande significato. Per Saline c’è la massima attenzione da parte della Regione.”





Alla manifestazione „Nessun danno al clima dai Grigioni: centrali a carbone ADDIO!”, tenutasi oggi (27 agosto 2011) a Coira, 500 persone hanno protestato contro l’intenzione della grigionese Repower di costruire in Italia e in Germania delle centrali a carbone. In diversi discorsi sono stati criticati sia il Governo Retico sia il Gran Consiglio, perché finora hanno tollerato questi progetti, mentre la popolazione del Cantone li rifiuta categoricamente. Il Cantone detiene il 46% del pacchetto azionario di Repower, Apliq e EGL/AXPO ne detengono assieme altrettanto. Gli impianti progettati dall’ex Rätia Energie in Italia e Germania produrranno assieme più del 40% delle emissioni di CO2 dell’intera Svizzera.


Ole Wilke ci ha raggiunti da Brunsbüttel, il sito di uno dei progetti criticati. Il rappresentante dell’iniziativa popolare Gesundheit und Klimaschutz (Salute e protezione ambientale) Unterelbe ha ribadito: “Se si arrivasse all’edificazione di questo sistema altamente inquinante di produrre energia, che verrebbe fissato per i prossimi 40 anni, tale è la durata tipica di una centrale a carbone, sarebbe fatale!

Più di 50 persone sono giunte da Saline Joniche, Calabria, per protestare contro l’edificazione di altre centrali a carbone. Il lunedì precedente la manifestazione, il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, in un discorso ufficiale, ha accolto con soddisfazione la notizia del viaggio degli attivisti calabresi anti-centrali a carbone. La partecipazione di organizzazioni e di movimenti locali contro le centrali a carbone alla manifestazione in Svizzera è di grande importanza per la Regione Calabria.

La Calabria non ci sta


In entrambe le centrali pianificate dovrebbe essere bruciato del carbone proveniente da oltremare. Nel progetto di Brunsbüttel verrebbe usato il carbone proveniente dalla più grande miniera di carbone al mondo. Karmen Ramírez Boscán ha rappresentato la popolazione colombiana che ne è direttamente toccata e ha condannato la distruzione ambientale, il non rispetto dei diritti umani e l’allontanamento della popolazione, conseguenze della gestione di miniere a cielo aperto, sotto cui la sua stirpe, i Wayuu, soffre. Ramìrez Boscán: “Da 60 anni siamo esposti ad un conflitto armato, tutto in nome del progresso. Più di 250 Wayuu sono stati uccisi in questo conflitto interno da questi gruppi armati: i Paramilitari, la Guerilla, l’Esercito e l’intero sistema di sicurezza statale scacciano le persone con violenza e spargimento di sangue. Parallelamente la legislatura nazionale viene adeguata a favore delle Multinazionali”.

La voce della Calabria (clicca sull'immagine per ingrandire)


Jon Pult, Granconsigliere e Presidente del PS Grigionese, ha condannato l’atteggiamento di Governo e Gran Consiglio e ha definito ambo i progetti pianificati da Repower come “una porcheria di politica ambientale”. Lo stesso Gran Consiglio e lo stesso Governo hanno fissato nelle loro linee guida di voler confrontarsi, per la zona alpina grigionese, attivamente contro il cambiamento ambientale e i pericoli da esso derivanti. Jon Pult: “Ciononostante si sostengono i piani di un’azienda che effettivamente si controlla, che vuole edificare due centrali a carbone, che produrranno annualmente 14 volte più CO2 dell’intero Canton Grigioni”.

[adrotate group=”2″]

[pubblicità]

Prossimamente dovrebbe essere inoltrata l’iniziativa “Sì all’energia pulita senza il carbone” e “garantire che il Cantone nel quadro delle sue facoltà legali e politiche” si preoccupi che Repower non investa nelle centrali a carbone. La Presidente dell’associazione Zukunft statt Kohle (Futuro invece di carbone), ha avvertito però che l’azienda retica, anche con un’eventuale approvazione dell’iniziativa, possa iniziare con la costruzione e pretende che: “Repower non possa in futuro vendere le sue partecipazioni nelle centrali in costruzione, ma di arrestarne subito la pianificazione. Questo è nell’interesse del Cantone e del Governo, pertanto si deve intercedere subito”.

Zukunft statt Kohle



Per approfondire