Da Saline Joniche giurano battaglia, mentre 24 personalità svizzere esprimono il loro disappunto
Da una lettera aperta a Repower, firmata da scienziati elvetici, risulta che non solo le centrali a carbone inquinerebbero, ma che sarebbero anche poco…
Non solo le centrali a carbone inquinerebbero, ma sarebbero anche poco redditizie da un punto di vista economico, come si evince dalla seguente dichiarazione: “La costruzione e l’esercizio di centrali a carbone non solo è controproducente dal punto di vista della politica ambientale e climatica, ma anche dubbiosa a livello economico. Perciò i firmatari di questa dichiarazione sconsigliano fortemente a Repower SA e a SN Energie SA di investire in nuove centrali a carbone.”
È la conclusione a cui arrivano 24 personalità svizzere, fra queste professori, studiosi, dirigenti.
- Leggi la loro argomentazione contenuta in una lettera aperta a Repower
Oltre alla scienza, anche la volontà popolare sembra ribellarsi al progetto di Repower: “Se ci sarà il via libera governativo non ci coglierà impreparati. Lo contrasteremo sul piano legale, istituzionale e, soprattutto, con un movimento di lotta. A Porto Tolle, in Veneto, l’analogo disegno di calpestare il parere degli enti locali e di non misurarsi con gli scenari alternativi al carbone non è passato. Non passerà neanche a Saline.”
Si tratta di uno dei tanti messaggi forti, lanciati durante il discorso di sabato scorso, 27 agosto, a Coira da Nuccio Barillà, delegato della Direzione Nazionale di Legambiente Italia.

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