L’opinione di Paola Gianoli Tuena
Da diverse settimane nella stampa gli articoli sull’italiano in Svizzera si susseguono a buon ritmo, si analizza la situazione, si avanzano ipotesi, si propongono soluzioni…
Tuttavia, tra gli articoli che ho avuto modo di leggere, non uno ha citato il Grigioni italiano come parte della Svizzera italiana. Ahimé, ho potuto leggere soltanto di ticinesi e immigrati italiani che parlano l’italiano in Svizzera.
Questo è deplorevole, tanto più che spesso è evocata anche la necessità di riunire le forze per far sentire la voce della terza lingua nazionale. Ma com’è possibile riunire le forze, se una parte di queste forze non viene nemmeno presa in considerazione?
Per chi non lo sapesse: in Svizzera l’italiano è parlato nel sud del cantone dei Grigioni (nel cosiddetto Grigioni italiano), nel Canton Ticino, nonché, nel resto della Svizzera, dalle persone di origine grigionitaliana, ticinese o italiana.
Ma allora perché in tutti questi articoli, per di piu scritti da specialisti e quindi con cognizione di causa, il Grigioni italiano viene sistematicamente dimenticato?
Tengo tra l’altro a precisare che il Grigioni italiano, proprio perché duplice minoranza, da sempre si batte a favore dell’italiano in particolare attraverso la Pro Grigioni italiano (Pgi), sia a livello cantonale che federale e può vantare una grande esperienza in materia. Costituisce quindi un alleato da non sottovalutare!
Del resto, dalla prossima legislatura a Berna la Svizzera italiana può contare su una rappresentante in più, la grigionitaliana Silva Semadeni.
Per concludere voglio sottolineare l’uso improprio nei media del termine “Svizzera italiana” quando si fa riferimento unicamente al canton Ticino. Il canton Ticino NON è la Svizzera italiana, bensì parte della Svizzera italiana. La Svizzera italiana, come già enunciato prima, è composta dal Grigioni italiano e dal Ticino (e forse si può aggiungere da tutti coloro nel resto della Svizzera che parlano italiano).