Eliminare la Regione Valposchiavo? Noi non ci stiamo!

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Un invito a riflettere e quindi agire: ci tocca veramente da vicino!
– Sempre più voci si sollevano! –
Abbiamo sentito tutti della nuova riforma territoriale del nostro cantone. Ma è proprio di questo che abbiamo bisogno?

Abbiamo sentito tutti della nuova riforma territoriale del nostro cantone. Il Gran Consiglio ne ha gettate le basi strategiche questa primavera. Questo implica che:

  • Gli attuali distretti e le attuali corporazioni regionali devono confluire in 8-11 regioni, stabilite dall’autorità.
  • Alle regioni andranno delegate la giurisdizione civile e penale degli attuali distretti.
  • Le regioni potranno servire ai comuni per adempiere i compiti sovra comunali e, secondo le regole della collaborazione intercomunale, dovranno essere prive di competenze in materia fiscale e legislativa.
  • Gli organi decisionali delle regioni potranno essere costituiti esclusivamente da membri dei municipi (municipali. ndr)
  • I compiti amministrativi cantonali potranno essere delegati alle regioni.
  • Le regioni dovranno essere definite prima del 1° gennaio 2013.

11-1... e la Regione Valposchiavo non c'è più!


In questo momento il progetto di riforma non prevede una Regione Valposchiavo ma un’aggregazione della stessa all’Alta Engadina e alla Bregaglia.

  • Vogliamo veramente smantellare il nostro distretto?
  • Vogliamo veramente essere sottoposti a dei giudici in Engadina per la giurisdizione civile e penale (divorzi, multe della circolazione, di caccia ecc. )?
  • Vogliamo rinunciare al diritto di essere giudicati da magistrati che padroneggiano la nostra lingua?
  • Come la mettiamo con la parità di trattamento?
  • Siamo indifferenti alla perdita di tempo e denaro per portarci oltre Bernina?
  • Vogliamo veramente lasciarci smantellare l’autorità tutoria, l’ufficio esecuzioni e fallimenti, lo stato civile… quando da noi si combatte per i singoli posti di lavoro?
  • Vogliamo veramente che i nostri municipali facciano parte di una regione Engadina e Valli limitrofe dove saranno sempre in minoranza?
  • Dovranno confrontarsi sui nostri specifici interessi territoriali con delle persone non interessate direttamente?
  • Come porteremo avanti in una simile riunione i nostri progetti in corso?
  • Come potremo mantenere la possibilità di formazione politica sul campo dei nostri giovani nell’arte del governare in una regione caratterizzata dal fatto di essere di frontiera e di montagna ma soprattutto di lingua e cultura italiana?
  • Se il cantone delegherà compiti amministrativi futuri e non definiti, accettiamo un ”pacco sorpresa“?
  • L’amministrazione preposta, Engadina e Valli, si occuperà della pianificazione territoriale “futura”, magari dell’amministrazione in campo sanitario, Ospedale compreso, e scolastica.
  • Quindi non si tratterà più direttamente con “Coira”, ma con una regione con cui potremmo essere in concorrenza, con altre priorità?
  • Non ci si accorge che così facendo si mina il pensiero federalista, cioè la capacità di governare a livello appropriato, come pure l’attaccamento della popolazione a partecipare per risolvere i problemi e i sogni che nascono sul territorio, cosa di cui abbiamo già fornito la prova ?
  • Che ne sarà dell’apertura verso Sud quando in Italia si ricomincerà a crescere ?
  • Infine: come mai il Moesano sarà ancora regione autonoma e noi no? Quali sono le differenze?
  • Come mai quella che era stata presentata come una grande riforma territoriale alla fine colpirà una minoranza dinamica, di lingua e cultura italiana, come la Valposchiavo?

Noi del gruppo PER ci opponiamo alla perdita di autonomia della nostra regione!


Per i motivi appena citati, v’invitiamo, se siete dello stesso parere, a voler comunicare il vostro dissenso tramite posta elettronica, scrivendo

Otterremo l’eco dell’eco!

In questo modo, come già tanti anni fa per il nostro Ospedale, faremo conoscere il nostro pensiero.

Ricordatevi per favore: sempre gentili nella forma, determinati e severi nel contenuto.



Valposchiavo, novembre 2011

In nome del comitato PER

Il presidente: Roberto Nussio
Il cassiere: Edgaro Marchesi