L’opera di Daniele Ligari è ritornata in Valtellina
L’arca sonora (ARK Sound) dell’artista lombardo Daniele Ligari ha lasciato il Golfo del Lago di Locarno. Ha fatto ritorno in Valtellina, dove è stata costruita nel 2009.
L’ondeggiare dell’imponente opera d’arte di fronte al frequentatissimo Lungolago di Locarno ha attirato incessantemente lo sguardo, la curiosità e gli obiettivi di macchine fotografiche dallo scorso mese di aprile alla fine di novembre di quest’anno.
La cultura genera visioni …
Voluta per festeggiare i 10 anni dalla Fondazione del Porto regionale di Locarno, l’arca sonora, oltre ad aver dato una presenza artistica in chiave moderna, è stata il simbolo dell’attività del Porto, una struttura anch’essa, come l’arca, sorretta e cullata dalle onde. Per Renzo Botta, Presidente del Porto regionale di Locarno, l’opera di Daniele Ligari, scomparso dopo lunga malattia il 18 aprile scorso, ha contribuito con i riflessi del suo linguaggio fatto di simboli, a rilanciare i grandi temi legati al Lago di Locarno. In quest’ambito Renzo Botta, profondo conoscitore e grande appassionato del lago e tra l’altro co-fondatore del Forum Lago Maggiore, è stato incaricato dal Consiglio direttivo del locale Ente regionale di sviluppo di coordinare la realizzazione di un Centro di competenza Lago Maggiore. Questa decisione è stata presa dall’Ente regionale di sviluppo all’indomani del no popolare all’aggregazione dei comuni del locarnese. Renzo Botta, nella sua funzione di coordinatore del nascente Centro di competenza del lago, sarà l’interlocutore dei comuni rivieraschi, del Cantone e delle numerose associazioni che svolgono attività lacustri.
… e regala impulsi
Con grande soddisfazione Renzo Botta, pensando all’evento Ark Sound, parla di stimoli e impulsi che sono stati lanciati mediante manifestazioni e divulgati nell’opinione pubblica (si veda tra l’altro l’inserto “Il Lago vive” del 29 maggio 2011 in Il Caffè e Tessiner Zeitung). L’arca di Ligari ha consentito di soffermarsi a riflettere sulle potenzialità economiche, turistiche e strutturali della regione lacustre. Ha fatto vivere anche a Locarno i forti simboli che animano la realtà della regione. Ha offerto lo scenario a una serie di riflessioni ed eventi: la valorizzazione del lago, l’indotto che genera, la non sempre facile collaborazione transfrontaliera, le potenzialità del territorio a ridosso del lago, i nuovi stimoli turistici, la necessità di coordinare i tanti interessi che s’incrociano lungo le rive e tra le onde.
Il percorso verso il Mediterraneo
Nel 2010 l’arca di Ligari ha iniziato il suo percorso nelle limpide acque del Lago Bianco, sul Passo del Bernina, in concomitanza con i festeggiamenti dei “100 anni della Ferrovia del Bernina”. Quest’anno ha continuato il suo viaggio ideale sull’affascinante specchio d’acqua del Lago Maggiore per festeggiare i 10 anni del Porto regionale di Locarno. Con questa tappa, secondo lo studioso locarnese Pippo Gianoni, si è dato alloggio temporaneo a un’idea d’acqua itinerante che mette in rete tutti i luoghi d’acqua al di qua e al di là delle Alpi, fino al Mediterraneo. Un percorso di attraversamento delle Alpi, continua Gianoni, che riprende anche il grande progetto, l’Expo di Milano 2015.
Ora l’Arca, dopo essere stata smontata nel cantiere nautico di Luigi Di Domenico, è ritornata in Valtellina, dove ha bisogno di qualche verifica strutturale. I realizzatori dell’idea artistica di Daniele Ligari, Sergio Bracchi, Tiziano Della Cagnoletta, William Burr, Lia Borellini e Nicola Poletti, riuniti nell’associazione Ark Sound, sono alla ricerca di un altro specchio d’acqua, sul quale poter liberare anche in futuro la magica leggerezza dell’opera d’arte e ravvivare i suoi estetici e sonori riverberi.
Chissà se Ark Sound continuerà a seguire la traccia delle acque anche in Italia, per giungere a Milano, questo era il sogno dell’artista Daniele Ligari, all’Expo del 2015. Sta di fatto che l’opera di Ligari ha saputo lanciare un discorso transfrontaliero sia sul Lago Bianco nel 2010 sia a Locarno nel 2011. Per sottolineare la collaborazione a cavallo della frontiera durante l’inaugurazione nel 2010 nella zona del Passo del Bernina alla presenza di autorità locali come l’allora Podestà di Poschiavo Tino Zanetti, spiccava, e non era un caso, la partecipazione dell’Ambasciatore di Svizzera a Roma, Bernardino Regazzoni.
In sintesi: la forza espressiva dei simboli dell’arca ha raccolto ovunque consensi e ha suggerito la vocazione del discorso tra nord e sud, seguendo la via dell’acqua e il labirinto delle sensazioni.
Livio Zanolari
Addetto stampa Ark Sound 2010 Lago Bianco e 2011 Lago Maggiore