L’opinione dell’UDC
Nell’ambito della procedura di consultazione sulla riforma territoriale l’UDC constata con soddisfazione che il Governo a causa dell’opposizione si è distanziato dall’iniziale intento di voler ripartire il nostro Cantone in poche grandi regioni.
Invece dell’iniziale progetto si propone ora di ripartire il nostro Cantone in 10 regioni. Questa nuova impostazione può anche avere senso, in quanto le previste regioni possono essere costituite e sviluppate su strutture già esistenti. Nel merito della ripartizione dei compiti l’UDC è dell’idea che non si dovrebbe procedere a una centralizzazione di compiti i quali possono essere risolti anche a livello comunale. Non si deve arrivare al punto che le regioni vengano gonfiate senza necessità. Giustamente pertanto il Governo rinuncia all’introduzione di una competenza fiscale e legislativa per le regioni.
In quanto possibile, le questioni pubbliche sono da affrontare e da svolgere nel comune, dove ancora c’è una prossimità al cittadino. Al massimo che i comuni abbiano la possibilità di delegare tali questioni di propria volontà alla Regione.
La UDC non ha però alcuna comprensione per la proposta del Governo di aggregare la Regione Valposchiavo all’Engadina Alta e alla Bregaglia.
Con ciò il Governo non è coerente con il concetto di fondo della ripartizione in distretti e misconosce l’importanza di regioni autonome al sud per il nostro Cantone.
Mantenendo regioni autonome si promuove l’iniziativa del singolo in queste regioni e si da anche un impulso decisivo per la minoranza di lingua italiana nel nostro Cantone. Una correzione è pertanto assolutamente necessaria – l’UDC non sarà contraria alla proposta riforma territoriale se saranno aggregati i distretti di Maloja e Bernina. Troppo grandi sono le differenze economiche, linguistiche, culturali e geografiche. Una aggregazione di queste due regioni già ben indipendenti e funzionanti non tiene conto della situazione effettiva, mette in pericolo posti di lavoro e l’UDC la considererebbe una fusione coatta, cioè imposta dall’alto.
Dopodiché la riforma territoriale sarà presto realizzata, l’UDC si attende che questa non serva quale alibi per ritardi nell’introduzione del sistema proporzionale per le nomine del Gran Consiglio.
L’UDC chiede con ciò al Governo e al Gran Consiglio che l’iniziativa pendente sul sistema proporzionale per le nomine al Gran Consiglio venga accelerata e sottoposta al popolo entro il 2014.