Attento al piacevole!
Vangelo di Luca 1.39 – 45
39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
41 Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,
42 e ad alta voce esclamò: ”Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto é il frutto del tuo seno!
43 Come mai mi é dato che la madre del mio Signore venga da me?
44 Poichè ecco, non appena la voce del tuo saluto mi é giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi é balzato nel grembo.
45 Beata é colei che ha creduto che quanto le é stato detto da parte del Signore avrà compimento».
Cara comunità, questo è il periodo in cui dobbiamo stare attenti al piacevole. Il bello ci devia dal senso del Natale. Siamo immersi in una cultura amante del piacevole. Questi giorni prenatalizi trasformano ciò che toccano in sfavillante sfarzo e bellezza. La storia della nascita di Gesù però non fu piacevole, né lo furono l’annunciazione e la nascita virginale e il Magnificat. Betlemme non fu piacevole, né la strage degli innocenti. Il Golgota e la croce non furono piacevoli. Natale faceva parte di una storia più ampia che narrava di ingiustizia, dolore e morte. La gioia natalizia più che “piacevole” è una gioia che sconfigge gli ostacoli e gli eventi negativi. I cristiani sono adoratori che mettono insieme la stella di Betlemme e la croce del Golgota. Stiamo allora attenti al “piacevole” perché manipola la realtà natalizia.
Gli artisti rinascimentali amavano dipingere la natività. Uno dei loro soggetti favoriti era “l’annunciazione”. Di solito, Maria è inginocchiata segno di umiltà e ubbidienza davanti a Gabriele. C’è un problema interpretativo di alcuni teologi: non è mai affermato esplicitamente che Maria vide il suo angelico visitatore. I testi riportano che Maria ascoltò e rispose alle parole di Gabriele ma, nei Vangeli, non c’è menzione esatta di Maria che vide il messaggero divino. In verità, la prima reazione di Maria non fu inginocchiarsi all’apparizione angelica, ma di essere “turbata” dal saluto: ti saluto, o favorita dalla grazia. Almeno per Maria “vedere non fu credere” ma ascoltare fu credere. Alcuni autori della Chiesa Orientale primitiva attestano che Maria si confrontò con il messaggio angelico con l’udito e non con la vista, quindi ella concepì tramite l’ascolto. Alcuni dipinti del rinascimento dipingono l’annunciazione con un raggio di luce che fora l’orecchio di Maria. Nel libro copto “la vita della Vergine” si dice “tramite il suo orecchio Maria vide Colui annunciato: il Potente che doveva incarnarsi fu così concepito nel suo grembo”. (Margaret Barker, Christmas The Original Story). Per mezzo del suono della Parola, lo Spirito Santo concepì il Cristo in Maria.
Il suono influenza il comportamento umano. La parola e i suoni ci condizionano. C’è qualcosa di più agitante del “beep beep beep” della sveglia? La penetrante sirena dell’allarme del fuoco può farti saltare dal letto e gettarti fuori casa assonnato. La musica è stata usata per calmare gli spiriti, ma anche come tortura. Delle ricerche sulle reazioni dei bambini nel grembo materno hanno provato che prima di vedere, toccare o gustare il mondo, lo sperimentiamo tramite il suono. Le mamme in gravidanza sono incoraggiate a parlare ai loro bambini, mettere della musica per loro, leggergli qualcosa. Parole con rabbia o suoni duri causano dei cambiamenti fisici nel feto, aumentano i battiti cardiaci, creano agitazione, tutti segni biologici di ansia. I suoni influenzano la vita prima ancora della nascita.
Zaccaria fu informato dall’angelo che avrebbero avuto un bambino. Il vecchio sacerdote però dubitò invece di avere fede. Alla loro età non credeva che avrebbero dato luce ad un profeta che avrebbe preparato l’arrivo del Messia. Zaccaria volle essere più certezze prima di accettare. Maria, all’annuncio della stupefacente notizia che lei, una vergine, avrebbe concepito, ebbe fede: mi sia fatto secondo la tua parola. Zaccaria dubitò e perse la sua missione. La sua voce fu silenziata fino al concepimento di Giovanni. Per la sua fede, la voce di Maria divenne il primo araldo di una nuova era. Il suono della sua voce “anticipò” l’inizio della missione di Giovanni già dentro il grembo materno. Si sa che le donne incinte devono stare attente a ciò che ingeriscono. Droghe, alcol o tossine nell’aria e nell’acqua, causano terribili danni ai bambini tramite il cordone ombelicale che lega la madre al bambino. Ad Elisabetta, la connessione ombelicale le fa sperimentare la potenza dello Spirito Santo, il quale attraversò l’essere del suo bambino non ancora nato. Al suono della voce di Maria, inizia la missione di Giovanni, ma per parlare ha bisogno della voce di sua madre. Maria è messaggera dell’opera del Signore.
In questo racconto abbiamo una trasmissione della voce. Ai protagonisti è comunicato un messaggio da inoltrare. Una comunicazione da dare in avanti. Chi ha giocato al gioco del “telefono”? Ci si siede in circolo e una persona inizia la “conversazione” sussurrando una frase nell’orecchio del vicino. La persona vicino ripete la frase all’altro. Alla fine, l’ultimo ripete la frase arrivata. I risultati sono esilaranti. Gli atti potenti di Dio sono attuati in un gioco simile. L’angelo sussurra gli eventi futuri dall’orecchio di Zaccaria a quello di Maria, poi a quello di Giovanni e infine all’orecchio di Elisabetta. Se il divertimento di giocare al “telefono” è la modifica della frase originale, con un arcangelo, il messaggio rimane integrale. La spiegazione di Elisabetta del salto di gioia del suo bambino è perfetta. Primo, lei loda l’evento: benedetta sei tu fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno! v.42 Poi, Elisabetta benedice chi in futuro ascolterà questa Buona Notizia: beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento. V. 45. Ma tu, credi nella promessa dell’incarnazione? Ti senti benedetto da Elisabetta questa mattina? Vedete, non basta una sola nascita verginale. Noi siamo Maria. Ognuno di noi è chiamato a concepire il Cristo tramite la Parola di Dio e mettere alla luce il nuovo nato. Ogni Natale è un rinnovato ascolto e trasformazione delle promesse divine nella presenza di Gesù. Cristo nasce di nuovo nei nostri cuori, speranze, famiglie e comunità. Questo è il messaggio originale trasmesso.
Quando Cristo fu concepito in Maria, la Parola incarnata l’ha spinse in fretta a intraprendere un viaggio per vedere Elisabetta. Lei si mosse in fede, senza sapere che cosa avrebbe trovato nella casa di Zaccaria. Lì Maria udì un messaggio di conferma e adempimento così profondo del messaggio divino che esultò in: “L’anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore”. Questo Natale, a che cosa assomiglierà, per te, incarnare la Parola divina nel tuo cuore, nella tua casa, nella tua Chiesa? Quale viaggio inaspettato potrebbe rivelare in te la fedeltà a Dio? Alcuni viaggi sono duri. Quando Maria disse “esso mi sia fatto secondo la tua parola”, non poteva prevedere quello che la parola “esso” le avrebbe portato. A volte “esso” non è una parola “carina”. “Esso” portò ad una gravidanza fuori del matrimonio e lontana da casa. “Esso” portò ad una notte di pastori e angeli. “Esso” divennero la minaccia di morte al bambino e la fuga in Egitto per sicurezza. “Esso” divennero lunghi anni di apparente vita ordinaria. “Esso” divennero tre anni di comprensione per la trasformazione di suo figlio nel Figlio di Dio. “Esso” divenne l’orrore della croce e una madre dal cuore spezzato presso la tomba. Domandati che cosa è il tuo “esso” per questo Natale che porterà via la tua fede dal “carino” all’intensità della Parola, della visione e della missione di Dio. Preparati al viaggio che la fede in Dio ti può portare a fare.
La storia del Natale è il contrario del “piacevole” che vogliamo in questo periodo. L’annunciazione a Maria non lo è stato. L’angelo le parla e lei da ascolto al Signore ed è feconda del Cristo incarnato. Zaccaria perde la sua chiamata, Maria viaggia e annuncia la Buona Novella. Il Battista, nel grembo di sua madre, risponde tramite sua madre, Elisabetta. Benedetto il Signore che compie le sue promesse. Benedetto chi ascolta l’annuncio della nascita del Salvatore. Vai a casa benedetto dall’evangelo di Cristo? In te Cristo vuole nascere, crescere e vivere. Sono pronto “mi sia fatto secondo la parola del Signore” è la risposta giusta. Sii pronto al viaggio che il Signore ti prepara. Nel viaggio non tutto sarà piacevole ma tutto sarà necessario per la salvezza del mondo. Amen.
Appunti per la predicazione del past. Antonio Di Passa
Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch