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Luca 19.28 – 40

28 Dette queste cose, Gesù andava avanti, salendo a Gerusalemme.

29 Come fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, mandò due discepoli, dicendo: 30 ”Andate nella borgata di fronte, nella quale, entrando, troverete un puledro legato, su cui non é mai salito nessuno; slegatelo e conducetelo qui da me. 31 Se qualcuno vi domanda perchè lo slegate, direte così: “Il Signore ne ha bisogno”».

32 E quelli che erano stati mandati partirono e trovarono tutto come egli aveva detto loro. 33 Mentre essi slegavano il puledro, i suoi padroni dissero loro: ”Perchè slegate il puledro?» 34 Essi risposero: ”Il Signore ne ha bisogno». 35 E lo condussero a Gesù; e, gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.

36 Mentre egli avanzava stendevano i loro mantelli sulla via. 37 Quando fu vicino alla città , alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, 38 dicendo: ”Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!» 39 Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: ”Maestro, sgrida i tuoi discepoli!» 40 Ma egli rispose: ”Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno».

non c’è posto migliore di un’isola per comprendere la stretta interconnessione umana. Tempo fa, un solo capriolo causò un lungo blackout su un isolotto statunitense. L’animale attraversava la strada quando un ignaro autista arrivava in curva. Non si sa se per salvare Bambi o il paraurti, l’autista sterzò bruscamente per evitarlo ma prese in pieno la cabina elettrica. L’autista ne uscì indenne ma il trasformatore esplose lasciando tutti al buio fino a quando la squadra d’intervento non riparò il guasto. Un piccolo incidente basta per capire quanto siamo interconnessi uno all’altro.

Redatto da Antonio Di Passa – antonio.dipassa@gr-ref.ch