La molto problematica riforma territoriale del Cantone dei Grigioni

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Leggi lo scambio di corrispondenza col Governo
Dal servizio del Gran Consiglio abbiamo appreso che la problematica trattanda “Riforma territoriale GR” dovrebbe essere prevista per il giugno 2012! Anche se ci sono ancora alcuni mesi sarà bene prepararsi a tempo… in ogni senso…!

Ma come già anticipato dalla stampa tedesca sulla Südostschweiz del 22.12.2011, pag. 7 “Ärger über die Gebietsreform” già nella Valle Prettigovia e nell’Engadina si stanno formando opposizioni alla prevista cosiddetta Riforma territoriale.

A giusta ragione si critica che la stessa Riforma è stata concepita, noncurante delle regole basilari della democrazia, dall’alto verso il basso, cioè teorica e a tavolino dall’ex Consigliere di Stato Schmid (fra altro eletto di recente al Consiglio degli Stati a Berna!) e ora affidata alla CdS ad interim signora Janom Steiner in attesa dell’elezione del 29.01.2012 di un nuovo Consigliere di Stato… e guarda un po’, che caso, un candidato unico al CdS, come ormai quasi di regola nel Canton Grigioni (!). E indovinate chi si presenta? il Granconsigliere Christian Rathgeb, fra altro professore di diritto costituzionale all’UNI di Zurigo e pupillo dell’ex CdS Schmid… Infatti Rathgeb ha pubblicato nell’estate 2011 un opuscolo sulla nuova Costituzione del Canton Grigione del 2003 (che si può ordinare alla Editrice Südostschweiz) con prefazione di chi?: ma guarda che caso! Dell’allora CdS Schmid.

Ma non è proprio da Zurigo e suoi satelliti urbani (v. per es. da Centri universitari, da Avenir Suisse, ecc.) che ci giungono da anni le bordate di concezioni e cosiddette futuristiche visioni e proposte di suddividere la Svizzera fra poche regioni metropolitane-cittadine (produttive con presunti massimi profitti ecc.) e regioni periferiche alpine (con scarse risorse o presunte poche risorse (?)… queste ultime da destinare a parchi più o meno nazionali (quasi riserve indiane?). In Svizzera sul modello (non esplicitamente ammesso) dall’Unione Europea esistono almeno 30 progetti di parchi naturali! per es. Parc Ela, Parc Adula, Parco Locarno, ecc.!).




Ma anche gli impulsi per le fusioni (aggregazioni) di Comuni e Regioni derivano e sono ispirate appunto dalla mentalità Unione Europea, dove vige la massima di centralizzare tutto e globalizzare asserendo che questa sarebbe la strada e la risorsa, anzi la salvezza per il futuro: la logica perversa della Nuova Economia (new economy) secondo la quale anche gli enti pubblici… Comuni… Regioni… Distretti, ecc. dovrebbero generare profitto (la logica quindi della massimizzazione dei profitti non solo nel privato, ma anche nel pubblico/statale… a tutti i costi!), una mentalità, quindi dove l’unico scopo dell’esistenza sia di una comunità, sia di un’istituzione, sia del singolo individuo sarebbe l’economia, il soldi, il profitto!

Ed ecco già le prime conseguenze dell’applicazione di questo modello, v. nostro vicino Canton Ticino dove il Governo (già indebitato di oltre 200 mio.) promette e assegna contributi di 30/40 mio. per ogni aggregazione ai previsti 4 centri urbani (Ticino città) di Lugano, Mendrisio, Locarno e Bellinzona. Poi lo stesso Governo si accorge che sta annegando nei debiti e allora chiede contributi diretti agli stessi Comuni!

E tutto ciò come se si avesse dimenticato l’antica e sempre valida massima: che non di solo pane vive l’uomo!

Infatti per es. ci sono valori almeno altrettanto importanti, se non ancor più importanti per es. le relazioni umane che hanno bisogno di punti di riferimento anche nel territorio… e in un territorio a misura d’uomo!


... e la Regione Valposchiavo non c'è più


In un territorio dove sia possibile ancora la vicinanza fra i cittadini, le svariate possibilità degli stessi di partecipare con responsabilità e attivamente alla gestione della comunità, trasmettere agli abitanti un senso di sicurezza e la possibilità di riconoscersi nella loro identità, così nelle strutture a piccole dimensioni può ancora esistere la democrazia diretta che è proprio la struttura che si è affermata nel corso della storia anche fra le nostre comunità di montagna sulle quali è stato possibile creare benessere e stabilità (di cui godiamo, ma purtroppo ce ne stiamo dimenticando!), cfr. anche quanto dice e scrive il Prof. Lanzo quando parla della sua esperienza diretta del vivere la montagna e le vallate di montagna (qualche tempo fa anche a Contro luce, RSI con Michele Fazioli).

Ora di fronte a reazioni di piena sufficienza da parte di Coira, cfr. per es. scritto risposta Ryffel al sottoscritto sottoriportato (stessa risposta da quanto ci è stato comunicato è stata recapitata anche agli altri cittadini intervenuti allo stesso modo presso il Governo), ci pare doveroso portare a conoscenza della popolazione di come vengono considerati gli interventi di nostri cittadini al Governo a mano del Gran Consiglio (cittadini che come le Autorità sono legittimati a prender posizione in base alla procedura di consultazione sulla prevista Riforma territoriale entro il 31.12.2011).




Dello stesso tono suona la battuta … in una recente intervista radiofonica (RSI) da parte della CdS Janom Steiner che pressapoco diceva che “anche i ‘pus’ciavin’ si dovrebbero render conto di essere sovrastrutturati”.

Ma perché saremmo sovrastrutturati? Semmai a causa di chi ha sconvolto tutto il sistema esistente e anche funzionante con l’imposizione della struttura Regione di diritto pubblico come un contenitore senza contenuto, una scatola vuota, cioè senza ancora oggi aver definito i compiti precisi che doveva assolvere la Regione (una critica mossa da Granconsiglieri al Governo già in occasione del primo dibattito granconsigliare). Come può un Governo creare un organo pubblico costituzionale di tali pretese quali quelle del nuovo organo della Regione senza prima preoccuparsi di definire e far decidere dal Gran Consiglio e dal Popolo quali siano i compiti di tale ente regionale (magari una tale gaffe si potrebbe ancora comprendere e tollerare se succedesse in un piccolo comune magari di 50 abitanti e senza consulenti legali… ma ciò non può succedere a un Governo cantonale con una maggioranza di CdS formati legalmente, anzi avvocati).

È stato p. es. ancora proprio il Governo con il suo procedere a destabilizzare i Circoli degradandoli a un ridotto organo amministrativo e elettorale in vista di una eliminazione… ma per es. i grandi luminari del CdS (in gran parte anche legali) non avevano nemmeno previsto e coordinato una ordinaria scadenza dei mandati dei Circoli con il nuovo sistema… creando una lacuna intertemporale di 6 mesi (luglio-dicembre dell’anno scorso!!).

A giusta ragione così anche il signor Ratti, Presidente di Circolo della Regione Engadina Alta dal 01.01.2012, in Casa Besta a Brusio il 02.12.2011, in seguito all’incontro istituzionale fra le Regioni del Grigione Italiano, nell’intervista rispondendo alla domanda se le Regioni avessero motivo di esistere, considerando i pochi incarichi/compiti affidati alle stesse: “Effettivamente ammetto che le Regioni così come concepite oggi non hanno senso di esistere” (cfr. GI del 07.12.2011, no. 49, pag. 13) …

Così quello che ne sta derivando è un caos istituzionale, una mancanza di sicurezza giuridica senza pari nel tempo della storia recente del Canton Grigioni! E, cioé con relativi costi enormi per azioni e presunti compiti fantasiosi che le regioni ormai devono praticamente inventarsi. Altro che semplificazioni e snellimenti di pratiche e procedure, come scopo previsto dalla Riforma territoriale! Piuttosto molti doppioni, complicazioni e confusione!!

Come da invito della PER parecchi cittadini (fra i quali il sottoscritto) si sono rivolti per mail all’allora CdS e Presidente del Governo Schmid chiedendo di rivedere i concetti previsti dal Governo sulle 10 regioni secondo i quali la Regione Valposchiavo sarebbe conglobata in un’unica regione Bregaglia/Engadina/Valposchiavo.

Riportiamo di seguito pertanto il nostro intervento al Governo, la risposta del segretario del Dipartimento Ryffel e la nostra ulteriore richiesta alla responsabile provvisoria dell’ex Dipartimento Schmid signora CdS Barbara Janom Steiner.





Plinio Pianta