Il marchio IGP per i Pizzoccheri della Valtellina

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Giovedì 19 gennaio 2012 ci sarà il pubblico accertamento
Dieci anni di impegno del Comitato per un riconoscimento al prodotto e al territorio. L’articolato iter ministeriale bloccato dall’opposizione di un pastificio bergamasco.

Dieci anni dopo l’avvio della richiesta per l’ottenimento dell’IGP, l’indicazione geografica protetta, attraverso un percorso articolato e accidentato, il Comitato per la Valorizzazione dei Pizzoccheri della Valtellina, socio del Distretto Agroalimentare di Qualità, giunge giovedì 19 gennaio all’atteso appuntamento con la riunione di pubblico accertamento, fissata dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, passaggio fondamentale per la prosecuzione dell’iter.

Durante la riunione, che si svolgerà a partire dalle ore 14:00 presso la sala Martinelli della Camera di Commercio, a Sondrio, i funzionari ministeriali daranno lettura ufficiale, articolo per articolo, della proposta di disciplinare di produzione della denominazione Pizzoccheri della Valtellina, approvata nello scorso dicembre dalla Giunta regionale della Lombardia. L’obiettivo della riunione, prevista nella parte conclusiva dell’iter per l’ottenimento delle denominazioni europee, è quello di accertare che quanto è già stato approvato sia accettato e condiviso dal territorio.


Com’è noto, l’iter per l’ottenimento dell’IGP per i nostri Pizzoccheri aveva subito una battuta d’arresto a seguito dell’istanza di opposizione presentata al Ministero da un pastificio bergamasco, che produce e commercializza i Pizzoccheri della Valtellina, che rivendica la zona di Fara Gera d’Adda, dove ha sede lo stabilimento, quale area di origine, al pari della provincia di Sondrio, delle celebrate tagliatelle di grano saraceno.Di fronte a un’opposizione irrituale, che non ha mai trovato una sua ufficializzazione, se non nelle comunicazioni ad effetto del pastificio bergamasco, il Ministero, sin dal 2005, aveva chiesto alle parti di giungere ad un accordo ipotizzando un allargamento d’ufficio dell’area di produzione.

Una proposta mai presa in considerazione dal Comitato per la Valorizzazione dei Pizzoccheri della Valtellina che, insieme al Distretto Agroalimentare, difende un esclusivo patrimonio di cultura e di tradizione, attestato da plichi e plichi di documenti storici, e sostenuto dai consumatori, in tutta Italia e anche all’estero, che riconoscono i Pizzoccheri come ‘piatto tipico della provincia di Sondrio’. Il Comitato ha invece ribadito al Ministero la volontà di completare l’iter procedurale, sollecitando la convocazione della riunione di pubblico accertamento.

Il 19 gennaio il Comitato per la Valorizzazione dei Pizzoccheri della Valtellina, al quale aderiscono sei pastai che producono ogni anno oltre 17.000 quintali di Pizzoccheri, sarà rappresentato dal presidente Fabio Moro.

Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina