Inchiesta dell’Osservatorio Economico presso le aziende: primi risultati intermedi
Il sondaggio condotto dall’Osservatorio Economico presso le aziende Valposchiavine sta per concludersi. È tuttavia ancora possibile parteciparvi fino al 4 febbraio prossimo.
I risultati intermedi indicano che fra il 2010 e il 2011 le aziende hanno registrato un peggioramento del clima economico. Dalle risposte si evince che il peggioramento è coinciso soprattutto con il rafforzamento del Franco svizzero rispetto all’Euro e con un conseguente indebolimento della congiuntura locale. I problemi che maggiormente affliggono l’economia valligiana sono “esterni”. In connessione al progetto Lagobianco, si ipotizzano delle opportunità soprattutto per l’edilizia. Per quanto riguarda la riforma territoriale si teme invece una crescente difficoltà a far valere i propri interessi a Coira.
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Chi ha partecipato finora al sondaggio
La partecipazione al sondaggio è stata finora soddisfacente. Circa il 20% delle aziende si è espresso sui quesiti posti. Si attendono tuttavia alcune ulteriori indicazioni.
Valutazione dell’andamento economico nel 2010 e nel 2011
I partecipanti al sondaggio hanno indicato un andamento economico positivo per il 2010. Con un numero pressoché uguale di dipendenti, molte aziende hanno registrato un aumento del fatturato e un conseguente miglioramento del risultato economico. Nel 2011 si è invece registrato un peggioramento del clima economico in Valle. Nonostante si sia lavorato di più (aumento del carico lavorativo), non si è registrato un aumento del fatturato, e il risultato economico è peggiorato. Questi dati sono “leggibili” osservando l’Immagine 1. Anche guardando i grafici solo come espressioni grafiche, si vede immediatamente che nel 2011 le colonne di destra (“nettamente inferiore”) sono diventate molto più consistenti, mentre quelle di sinistra (“superiore”) si sono ridotte considerevolmente. Molte aziende hanno indicato infatti che nel 2011 hanno avuto meno fatturato in Valle e che hanno conseguito un risultato economico “nettamente inferiore”.

Quali sono i fattori che hanno influito sugli affari nel 2010 e nel 2011?
I fattori che maggiormente influiscono sugli affari sono lo stato di salute dell’economia regionale, le tendenze dei consumatori e la situazione congiunturale nazionale (vedi Tabella 1). Sia la meteorologia, sia i cambiamenti nei quadri amministrativi generali e locali non sembrano avere un grande influsso sull’andamento degli affari. L’unico cambiamento di rilievo fra il 2010 e il 2011 è l’influenza sugli affari del tasso di cambio CHF / €: se nel 2010 questo fattore aveva avuto un influsso solo modesto sugli affari, nel 2011 questo fattore è balzato al primo posto, almeno a livello di percezione.

Quali sono i problemi che affliggono l’economia valligiana?
Dal sondaggio risulta che le aziende situano l’origine di eventuali problemi essenzialmente all’”esterno” della Valle. Questa è la conclusione che si può trarre dalla lettura della “classifica” dei problemi (classifica dai “più gravi” ai “meno gravi”):
- Problemi connessi ai cambi e alle valute
- Liberalizzazione dei mercati
- Collegamenti invernali
- Quadro legislativo federale
- Quadro amministrativo federale/cantonale
- Meteorologia
- Conflitti fra aziende indigene
- Conflitti fra le branche economiche indigene
In effetti, il primo problema affrontabile almeno parzialmente “a livello locale” è il problema del collegamento invernale con l’Engadina, situato in terza posizione. Il primo problema esclusivamente “locale” appare solo in settima posizione e risulta essere la conflittualità fra le aziende indigene. I problemi principali vengono attribuiti ai tassi di cambio e alla liberalizzazione dei mercati.
Le opportunità legate al progetto Lagobianco
Le aziende valposchiavine che hanno partecipato al sondaggio indicano che ci sono delle opportunità legate al progetto Lagobianco, soprattutto di business per l’edilizia locale e per il settore dei servizi (in generale). Ritengono inoltre che il progetto posizionerà la Valle come “regione dell’energia rinnovabile”. Credono invece meno nelle opportunità per servizi specifici d’ingegneristica, per il turismo o per lanciare la strategia di una regione dai costi energetici molto bassi.
Cosa si teme particolarmente della riforma territoriale?
Nel caso la riforma territoriale si realizzasse come presentata, senza correttivi, chi ha risposto al sondaggio teme particolarmente una crescente difficoltà nel far valere i propri interessi di Valle e prospetta una diminuzione del “peso politico” a Coira. Si temono anche complicazioni burocratiche, ma meno rispetto ai primi due problemi indicati.
Quali sono i prossimi passi?
Dopo la chiusura del sondaggio il 4 febbraio prossimo, si passerà alla fase di valutazione dei dati raccolti. Ne risulteranno dei dati statistici, come quelli di cui sopra, e degli approfondimenti analitici. Sia i risultati statistici, sia le riflessioni analitiche, saranno accessibili al pubblico tramite i media locali.
La raccolta dati per il sondaggio 2011, oltre che fornire alcune indicazioni sullo stato dell’economia valligiana e sui problemi che la affliggono, permette di creare “un punto di partenza”. Nei prossimi anni i sondaggi saranno ripetuti regolarmente. Ciò permetterà di stabilire se e dove ci sono dei miglioramenti o dei peggioramenti. È evidente che le priorità d’intervento andranno inserite dove si avvertono dei peggioramenti; i sondaggi successivi forniranno poi delle indicazioni sull’efficacia delle misure adottate.
È ancora possibile esprimere le proprie indicazioni
Le aziende che non hanno ancora partecipato al sondaggio lo possono ancora fare entro il 4 febbraio prossimo. Il sondaggio è composto da 15 domande la cui compilazione non dovrebbe richiedere più di 15 minuti.
Al sondaggio si può accedere attraverso:
- il sito della Regione Valposchiavo all’indirizzo www.regione-valposchiavo.ch
- il giornale online www.ilbernina.ch
- la piattaforma online del Grigione Italiano: www.ilgrigioneitaliano.ch
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Partecipa al sondaggio (richiedi qui la parola d’accesso).
Per l’Osservatorio Economico
Gianluca Giuliani