2014: cattedrale nella montagna?

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Presentato lo stato dei lavori del Progetto Lagobianco
“Un temporale influisce di più che 200 spari a Camp Martin sulla caduta di sassi lungo il sentiero del Lago di Poschiavo.”

I lavori del mega-progetto di Repower proseguono e oggi la multinazionale dell’energia ha invitato la popolazione della Valposchiavo ad una nuova serata informativa. La sesta nel giro di due anni. La prima in questa forma. A distanza di 15 minuti i presenti (circa 250), raccolti in diversi gruppi, hanno potuto visitare 7 postazioni che toccavano vari aspetti: dalle questioni burocratiche a quelle tecniche, dall’impatto ambientale alle misure per contenerlo.

Gli scavi al cunicolo di sondaggio di Camp Martin sono ultimati.


La decisione definitiva sulla realizzazione o meno della centrale di pompaggio cadrà nel 2014. L’impatto ambientale che questa avrebbe una volta entrata in funzione è stato valutato a norma. Ci sono però altri aspetti che il governo deve ancora esaminare: ad esempio quali effetti sulla natura produrrebbero i lavori di costruzione veri e propri, di quella che la stessa Repower ha definito una “cattedrale nella montagna”.

Detonazioni a Camp Martin.


E a proposito di montagna, il Podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova ha deciso di tagliare la testa al toro e ha posto la domanda che molti valposchiavini si fanno da tempo: “Le detonazioni a Camp Martin influiscono sulla caduta di sassi lungo il sentiero del Lago di Poschiavo?” La risposta dei consulenti di Repower appare categorica: “Ha più influenza un temporale che 200 di questi spari.”

Giancarlo Plozza ha spiegato come il Comune di Brusio controlla il tasso d'inquinamento.


I tassi di inquinamento fonico e atmosferico e il livello di vibrazioni, causati dagli attuali lavori preparatori, risultano tutti al di sotto del limite consentito. Ciò anche a Miralago e Le Prese, i paesi più vicini al cantiere, stando a Repower. Tuttavia un cittadino residente nei pressi della sponda settentrionale del Lago di Poschiavo si lamenta della polvere e del fatto che le autorità non abbiano preso dei provvedimenti. Polvere, che stando ad Hanspeter Lötscher dell’ufficio cantonale per la natura e l’ambiente, sarebbe dovuta ad altri fattori, tipo la cava di Li Geri.

Paolo Lanfranchi ha chiarito come un cantiere di queste dimensioni generi inevitabilmente dei fattori di disturbo. Questi si possono però limitare: “Buona parte dei trasporti verrà fatta con barconi e teleferiche, di modo da ridurre il traffico stradale”, ha spiegato l’ingegnere valposchiavino, che ha aggiunto: “Repower si impegna inoltre a riutilizzare il più possibile il materiale estratto dalla montagna.”

I lavori preparatori del miliardario progetto di Repower proseguono dunque secondo i piani. Al Cantone dei Grigioni la decisione se questi potranno sfociare nella costruzione della centrale di pompaggio.


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