Il sarto Francesco Gianoli sfrutta l’antico canale in maniera moderna producendo energia elettrica
“La turbina Maria e il puntunal riscoperto” potrebbe essere il titolo di una favola surreale, invece è una bellissima storia reale. GUARDA IL VIDEO
Si tratta di un’avventura, come la definisce lo stesso protagonista, Francesco Gianoli, per la realizzazione di un sogno, la messa in funzione di una centralina elettrica.
Certo, è meglio evidenziare che è un’avventura vissuta dentro di sé, con la sua famiglia e assieme ai collaboratori di Repower che hanno preparato il progetto e aiutato nella sua attuazione. Questa splendida impresa è stata narrata e mostrata agli invitati e ai visitatori durante l’inaugurazione della turbina.

Venerdì 6 luglio 2012, alle ore 17:00, un cospicuo numero di persone sono accorse a vedere il risultato a Casa Gianoli (Ex Ferrari), in località Cimavilla a Poschiavo. Francesco Gianoli, sarto stimato e conosciuto in Valle e fuori regione, ha accolto gli interessati organizzando un percorso a tappe per poter spiegare i lavori e mostrare alcune chicche che molta gente non sa, come il tratto di puntunal (canale), visibile all’aria aperta nei pressi di Casa Maranta.

Formati quattro gruppi, a turno hanno visitato quattro luoghi stabiliti e hanno potuto ascoltare le spiegazioni dei tecnici di Repower e dell’esperta guida Davide Bondolfi, oltre che dello stesso Gianoli.

Il puntunal, canale storico che in passato percorreva Poschiavo dalla parte alta fino a Fondovilla, inizia la discesa dalla presa di Fuón sul fiume Poschiavino, passa per lo stabile di Arno Fisler (l’acqua del puntunal è attualmente utilizzata dall’azienda “Molino & Pastificio SA” per produrre energia), affianca Casa Maranta, scorre sotto la strada cantonale, passa attraverso Casa Gianoli e sfocia sotto il ponte di Cimavilla. All’interno di Casa Gianoli, prima di entrare nella turbina, l’acqua viene filtrata da una griglia che verrà provvista di rastrello per togliere foglie e rami che potrebbero intasare il passaggio. Sempre qui un sensore misura il livello dell’acqua mentre il fluido in eccesso fuoriesce dalla casa e si tuffa nel Poschiavino.

Da questo punto l’acqua compie un salto di 3 metri prima di arrivare alle pale della turbina che si trova in un altro locale. Si tratta di una turbina Kaplan che eroga 24 KW di potenza. Si stima che all’anno possa produrre 190.000 KW/h e quindi coprire un fabbisogno medio annuo di circa trenta economie domestiche. La portata d’acqua è di circa 1 m³/sec.

Come ci tiene a sottolineare Gianoli, è un progetto di terza generazione che viene dopo il rodón da légn e anche dopo la turbina per far funzionare i macchinari dell’officina che è ubicata a fianco della turbina. La terza generazione serve chiaramente a produrre energia elettrica.

Questo tipo di investimento è stato calcolato accuratamente da Gianoli. Alcuni anni fa l’ex-proprietaria della casa Maria Ferrari ha ceduto l’edificio a Francesco Gianoli e approssimativamente in quel periodo venne emanata la legge federale sulla “Rimunerazione per l’immissione dell’energia a copertura dei costi” (cfr. Swissgrid). In breve, questo decreto stabilisce che i fornitori d’energia sono obbligati a rilevare l’energia elettrica prodotta dal privato. Repower ha infatti stipulato un contratto con Francesco Gianoli per acquisire l’energia verde rinnovabile erogata dalla sua centralina.

Nel discorso di inaugurazione, tenutosi nel giardino dell’Hotel Altavilla, Gianoli ringrazia più volte i tecnici di Repower che si sono impegnati nello studio della fattibilità e dell’economicità del progetto, oltre che nella sua realizzazione, nella supervisione dei lavori e infine nella messa a servizio della centralina.

Negli occhi di Francesco Gianoli, come in quelli dei suoi familiari, si legge una grande soddisfazione nel vedere compiuta quest’opera che ha ricevuto pure un nome significativo. Infatti la turbina si chiama Maria. Vi rimando al video per scoprire il perché.

- Per approfondire: Vecchi “puntunai” e inossidabili “lavanderi”
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Realizzazione video: Giovanni Ruatti