15 – 30 settembre 2012
Fantasia, astrazione e sensualità. L’architetto – pittore Harald Kasel, da anni residente a Poschiavo, sarà ospitato nella Galleri Pgi con le opere del periodo 2003-2012.
Alla mostra è inoltre abbinato un laboratorio in cui i bambini saranno introdotti all’arte astratta partendo dalle farfalle, che meglio di qualsiasi pezzo design incorporano bellezza e funzione.
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Il cortile-atelier del Borgo in cui lavora Harald Kasel è paragonabile a una grande matrioska. In un ambiente che di per sé è già un quadro, si trovano quadri, che contengono quadri formati da quadri, che a loro volta ne racchiudono altri. Le opere dipinte da Kasel sono, infatti, spesso composte da un’infinità di parti con una valenza estetica indipendente, che sovrapponendosi e intersecandosi, creano un insieme godibile come tale, ma potenzialmente ampliabile o riducibile. Come in architettura gli elementi costitutivi delle tele sono frutto del calcolo e dell’analisi degli equilibri, ma l’insieme crea bellezza poetica.
Alla pittura astratta saranno introdotti anche bambini della 2° e della 4° (nord) elementare. Con gli insegnanti Simona Omodei Tuena e Francesco Zanetti per la parte teorica e Harald Kasel appoggiato da Wanda Niederer per la parte pratica, oltre ad analizzare le opere esposte, lavoreranno nella Galleria Pgi con acrilici e pastelli.
La vernice aperta al pubblico si tiene sabato 15 settembre 2012 alle ore 17. Di seguito la mostra è visitabile dal martedì alla domenica, ore 15 – 20. I laboratori con i bambini si tengono di mercoledì e giovedì.
Harald Kasel nasce nel 1951 a Wuppertal (D). Residente dal 1965 in Svizzera, dopo la maturità a Lucerna studia matematica e architettura al Politecnico federale di Zurigo. Qui si laurea in architettura e si specializza in progettazione e pianificazione («Collage City», Colllin Rowe). Lavora presso lo studio di architettura Näf-Studer-Studer di Zurigo e Hans-Peter Menn di Coira. Dal 1985 al 1995 è attivo come architetto-progettista e nella direzione di lavori in Engadina. Abita a Maloja, Bondo, Celerina e St. Moritz. Nel 1995 causa grave malattia si ritira dall’attività lavorativa come architetto e inizia a dedicarsi alla pittura, prediligendo paesaggi e strutture geometriche policromatiche. Fra il 1999 e il 2002 soggiorna a Rich, Marocco e realizza restauri interni, disegni su parete e progetti per arazzi. Nel 2002 si trasferisce a Poschiavo e si sposa con Fatima Outellou, cittadina marocchina. Lavora come architetto libero professionista e pittore.
Mostre: «Landschaften», Rabgiusa-Hütte, Furtschellas (Engadina), 1999-2000 & «Paesaggi-metafore dell’anima», Galleria Pgi, Poschiavo, 2003.