La musica è la lingua degli angeli

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Concerto di Natale della Scuola Musicale di Brusio
Il titolo di questo articolo è una citazione di Thomas Carlyle, storico, saggista e filosofo scozzese del XIX secolo. Credo si presti bene a riassumere la sensazione provata dal pubblico sabato scorso nella chiesa di San Carlo Borromeo a Brusio.

Di fronte all’esibizione dei giovani allievi presso la Scuola di Musica Brusio non si può che riconoscere il loro ruolo di angeli, cioè di messaggeri. E il messaggio, come sempre del resto, è chiaro e genuino, immediatamente comprensibile: Gesù Bambino sta per nascere, venite adoriamo ed esultiamo!

 

Ognuno dei messaggeri (allievi musicisti) ha un proprio modo di esprimersi: c’è chi affronta i pastori dormienti (pubblico) con baldanza cercando di svegliare gli spiriti assopiti; c’è chi si pone con timidezza, ritrosia sussurrando il messaggio di profonda gioia sì da farlo penetrare più in profondità nei cuori.

 

Insomma, la musica è un linguaggio per veicolare cose evidenti certamente, ma anche e soprattutto l’inesprimibile. Gli allievi della scuola come musicisti sono i mediatori tra Terra e Cielo: più il messaggero è schietto, meno il messaggio sarà alterato o travisato. I giovani, da questo punto di vista, sono angeli privilegiati perché mantengono ancora viva e intatta l’innocenza di chi può continuamente stupirsi, meravigliarsi ed esprimere senza timore e vergogna ciò che ha nel proprio cuore.

 

Un caloroso ringraziamento ai docenti della Scuola di Musica Brusio, alla presidente Maria Orsola Driessen e al direttore Giovanni Sanvito. Bravi a tutti voi, cari allievi musicisti! Che la musica possa sempre essere la vostra lingua materna!

Domenico Pola


Altre foto (a cura di Ric Driessen)