Un NO deciso il 3 Marzo!
Le Olimpiadi, molti di noi le aspettano con ansia e quando si svolgono, non si parla d’altro. Tutti appiccicati agli schermi per non perdersi neanche una medaglia. Fanno parlare per due settimane.
Poi più niente, come d’incanto si torna alla normalità. Se vi si chiede dove e quando si sono svolte le ultime olimpiadi invernali? Molti ci dovranno pensare, molti non sapranno rispondere. Qualcuno mi dirà: Vancouver. Bravo! E ora, ditemi, cosa sapete di Vancouver? Qualcuno di voi c’è stato perché lo ha scoperto meta turistica di valore grazie alle Olimpiadi? Molto improbabile.
Meglio un po’ di pubblicità o servizi funzionali?
Chi dice che i giochi olimpici sono una grande occasione per la Svizzera, per i Grigioni, per St. Moritz e per Davos per farsi pubblicità all’estero, non convince. St. Moritz e Davos come il nostro trenino UNESCO sono già famosi in tutto il mondo. Non serve investire milioni o addirittura miliardi in pubblicità. Investendo quei soldi in altri ambiti come l’educazione, la salute o in infrastrutture sportive al servizio della popolazione si possono raggiungere traguardi molto più importanti. Se quei 300 milioni il Cantone li investisse per mantenere i servizi dell’ospedale, a chi dareste i soldi? Le Olimpiadi si mangerebbero almeno un terzo delle riserve del Cantone. E chi pagherà il probabile deficit? Anche se il consigliere federale Maurer promette che lo pagherà la Confederazione, sarà il Parlamento a decidere. La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ha deciso all’unanimità di proporre al Parlamento che un eventuale deficit lo dovrà pagare il Cantone. Ci troveremmo forse un giorno a dover andare all’ospedale a Samedan o a Coira perché gli ospedali piccoli di periferia costavano troppo al Cantone già provato da grossi debiti?
Vantaggi fittizi
Naturalmente ci saranno anche dei vantaggi. Per esempio possibilità di lavoro per le ditte edili. Ma la concorrenza sarà forte, la pressione sui prezzi anche e ditte specializzate saranno chiamate a montare gli impianti sportivi. Se ci saranno delle possibilità, sarà solo per pochi mesi, perché gran parte degli impianti verrà smantellata e non si potrà sperare in ristrutturazioni future. Magari verranno costruiti nuovi hotel, anche se a St. Moritz è difficile immaginarsi dove. Questi probabilmente gli anni dopo le Olimpiadi faranno fatica a riempirsi, causa anche i prezzi proibitivi della zona, e quindi molti faranno fallimento, com’è successo a Lillehammer. E poi c’è da chiedersi: ma i soldi pubblici devono essere investiti nella costruzione di alberghi?
Senza pubblico e atleti hotel pieni
Il comitato internazionale delle Olimpiadi richiede 23’000 camere d’albergo. Queste corrispondono circa a tutte le camere d’albergo del Canton Grigioni. Nelle 23’000 camere non sono ancora alloggiati né gli atleti, né i volontari, né gli interessati spettatori. I turisti fedeli alla regione verranno scacciati – gli esperti chiamano questo fenomeno “crowding out” – e potranno scoprire e apprezzare altre destinazioni turistiche altrettanto allettanti. Questo progetto è forse un po’ più grande di quello che ci si può permettere?
Ognuno di noi spenderà 2000.- franchi
Una domanda cruciale è: Siamo disposti noi a spendere i nostri soldi pubblici in un progetto i cui vantaggi sono solo fittizi, solo delle promesse? Secondo il calcolo del presidente della Regione i soldi spesi si aggirano sui 2000.- franchi per ogni cittadino della Valposchiavo! Siamo disposti a investire questi soldi in un turismo di massa per una manifestazione della durata di due settimane con benefici tutt’ora da confermare?
Noi diciamo di NO!
Questo progetto è troppo grande e avventuroso. Peserà sull’economia del Cantone dei Grigioni per anni. Vogliamo veramente investire questi soldi in un evento enorme in due regioni, con garanzie sottili per il resto del Cantone, invece di investire in un turismo fatto su misura, come abbiamo sempre fatto fino ad ora?
La Valposchiavo, come anche l’Engadina, sono conosciute a livello turistico non per degli eventi a livello mondiale, bensì per l’ospitalità, la cortesia, la natura incontaminata, i paesaggi mozzafiato. Non rinunciamo a quest’impronta di unicità!