“Con Paolo Gir ci ha lasciati un sostenitore sincero”

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Una poesia di Silvano Gallon in ricordo di Paolo Gir
Massimo Lardi: “Il comune amico Silvano Gallon, addetto al Consolato d’Italia a Coira e collaboratore dei QGI negli anni Novanta, mi ha fatto pervenire questo ricordo poetico.”

 

 

Il ricordo di Silvano Gallon

Un altro amico mi ha lasciato!
Paolo Gir mi ha fatto dono di 25 anni di amicizia.
L’ultima sua lettera porta la data del 9 aprile 2013:
“Ti accompagno e ti abbraccio, Paolo Gir”,
così mi salutava.

Sì, mi accompagnerà sempre,
quel poeta grigionese che amava Leopardi, come me,
e che mi ha fatto riamare la poesia del cuore.

Quei nostri caffè all’Arcas
o i nostri incontri a Struga, a Cervara di Roma o a Recanati,
tutti animati dalla sua genuina umanità,
da quel particolare spirito poetico che lo avvolgeva completamente,
e stimolato da quel fanciullino pascoliano che lui amava tanto.

Paolo è stato “il poeta”,
amico di tutti ma particolarmente amante dell’Italia,
della sua poesia, della sua cultura.

È stato anche qui a Ceccano
e come sempre ha saputo vedere attorno a sé,
in quei pochi momenti di soggiorno,
espressioni poetiche offrendo la sua gioiosa partecipazione
ed ammirazione a quello che lo circondava.

Carissimo Paolo,
cerca, lassù, i nostri tanti amici comuni,
quei poeti che stanno componendo l’universale e l’assoluto
e i tuoi consigli mi condurranno,
ancora e per sempre,
a cercare il bello che è attorno a noi,
quel bello e quel buono che non tutti sanno apprezzare e amare,
come spesso facevamo noi due nei vicoli della tua Coira.

Grazie Paolo!
Addio Paolo!


Il ricordo di Massimo Lardi

A volte durante un’assenza viene a mancare una persona cara. È ciò che mi è successo con la morte di Paolo Gir. Mi rincresce tanto di non averlo potuto accompagnare all’ultima dimora. Ho letto con emozione il necrologio che il redattore de Il Grigione Italiano gli ha dedicato.

Un amico, un sostenitore sincero ci ha lasciati, ma sopravvivrà nelle sue opere e soprattutto sopravvive nel ricordo di chi gli è stato vicino e ha avuto la fortuna di conoscere e sperimentare fino in fondo le sue qualità umane, la sua sensibilità, la sua apertura verso il prossimo, la sua onestà intellettuale, la sua ricerca di verità. “Le vie che conducono alla scoperta della verità” scrive Paolo in una lettera “sono fra di loro differenti e anche opposte, e ciò sta nel destino su cui poggia la condizione umana. Ed è in tal modo che si avvera l’ecumenismo. Dove c’è il senso della venerazione e del timore c’è anche lo spazio per la conoscenza reciproca e per la reciproca comprensione”.

Il comune amico Silvano Gallon, addetto al Consolato d’Italia a Coira e collaboratore dei QGI negli anni Novanta, mi ha fatto pervenire questo ricordo poetico. La lirica, corredata di fotografia, è leggibile in rete (www.silvanogallon.it) e quindi di dominio pubblico. Trovo tuttavia importante che questa testimonianza tanto significativa e sincera sia pubblicata anche sui nostri giornali per chi ancora non fa uso dei mezzi elettronici.

 

Massimo Lardi