Vogliamo o no questo centro tecnologico di alto livello?

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L’opinione di Delio Iseppi
Una domanda apparentemente semplice, ma a cui risulta davvero difficile dare una risposta. A livello locale la popolazione è divisa.

C’è chi sembra più scettico, spaventato dalle condizioni economiche locali non rosee, dalla trasparenza del progetto che spesso viene messa in dubbio da una parte del popolo, dalla mancata analisi dettagliata dei rischi e dalla presunta sproporzione tra i contributi e finanziamenti destinati al progetto sia da parte svizzera che da parte italiana. Altri invece credono nelle potenzialità del progetto, nel binomio vincente “qualità svizzera” e “design italiano” oltre che nell’importanza di garantire una formazione altamente qualificata – base indiscussa in vista di una solida prospettiva professionale per le nuove generazioni – che si traduce in personale operaio/imprenditore competente e di alto livello interamente “made in Switzerland”.



Personalmente ritengo che la formazione sia la prerogativa: sempre ma a maggior ragione oggi, in un periodo di crisi in cui la scarsità di lavoro è sempre più parte della nostra realtà quotidiana, è fondamentale poter contare su lavoratori formati ad hoc, cresciuti in un ambiente scolastico dotato di tecnologie all’avanguardia, nel quale ognuno può scoprire e valorizzare le proprie attitudini, che saranno i punti di forza, le competenze distintive che ognuno dei potenziali studenti del CTL potrà vantare, a fine corso di studi, a livello lavorativo. Tutto questo serve ad evidenziare il livello di specificità e specializzazione del lavoratore, qualità sempre più richieste nel mondo del lavoro, oltre che a garantire il livello di competitività della Svizzera sul mercato mondiale.

Trovo riscontro affermativo delle mie opinioni nell’articolo pubblicato il giorno 20.04.2013 nella BT (Bündner Tagblatt, ndr) nella rubrica “Olympia nein, wie weiter?” redatto dal Sig. Alois Vinzens – CEO della Banca Cantonale – nel quale evidenzia come la mancanza di forza lavoro qualificata nel settore tecnico incida negativamente sullo sviluppo e in cui sottolinea l’importanza di concentrare le energie nei settori in cui, a livello Cantonale, si ha il margine d’azione migliore. Tra questi fondamentale rilevanza è attribuita ai settori Formazione e Ricerca & Sviluppo, in cui il Sig. Vinzens propone di investire perché la formazione crea nuovi posti di lavoro, arricchisce gli spazi vitali ed aumenta la qualità della vita. Egli sostiene che attraverso la formazione e la ricerca nasca il sapere. Ciò promuove l’innovazione e migliora la resa dei servizi. Investire in maniera prioritaria – questo il Suo suggerimento – in una struttura all’avanguardia in termini di modernità per la formazione svizzera, in particolare nei centri parauniversitari di formazione professionale (Fachhochschulen), in modo da rimanere competitivi a livello di concorrenza e nella classifica formativa.

In conclusione, ritengo che sia utile per il futuro delle nuove generazioni cogliere questa opportunità, anche a fronte di un rischio finanziario in un periodo difficile. È inoltre auspicabile non limitare l’offerta formativa del CTL solo alla trasformazione del legno, ma estenderla col tempo anche ad altri settori quali la trasformazione di plastica, pietra e altri materiali compositi, così come al settore metalmeccanico.


Essendo un progetto della Regione Valposchiavo, dove avrà la sede operativa il Centro Tecnologico del Legno?

Come è sicuramente noto a tutti, sono state vagliate due proposte essenziali per l’ubicazione della sede del CTL: una nel Comune di Poschiavo e una nel Comune di Brusio. I due comuni devono contribuire finanziariamente affinché il cantone deliberi definitivamente il contributo di CHF 1.500.000. A Poschiavo troviamo già l’Ospedale, la Casa Anziani e la Spitex, L’Incontro, la scuola professionale e le scuole secondarie per tutta la valle, la Repower con uffici amministrativi e tecnologici, il deposito della Ferrovia Retica.


Perché non utilizzare ora la Scuola di Campocologno non più occupata causa mancanza scolari?

Il riutilizzo di questa scuola offre i seguenti vantaggi (alcuni già menzionati nello studio di fattibilità redatto il 22.05.2012 dall’Architetto Zanetti per conto e ordine della Regione Valposchiavo):

  • disponibilità immediata di aule ed uffici in un’ottima posizione
  • il fabbricato si trova su uno spazio di proprietà del Comune di 4622 m2
  • due privati sono disposti a mettere a disposizione la loro proprietà: una di 1594 m2 e l’altra di 2337 m2 per un totale di 3931 m2. Ciò permette la costruzione di uno o più capannoni per l’installazione dei macchinari previsti e in caso di uno sviluppo positivo la possibilità di un ottimo ampliamento. Pertanto la superficie a disposizione, considerando la proprietà comunale e quella dei privati è di 8553 m2. Dove si trova in Valle una superficie simile?
  • disponibilità sufficiente di parcheggi
  • costo favorevole dell’energia elettrica e dell’acqua potabile
  • la possibilità di costruire a fianco o di fronte alla scuola gli spazi per i macchinari con ottimo accesso per automezzi pesanti è un vantaggio non indifferente come confermato dai rappresentanti dell’IbW di Coira. I rumori generati dai macchinari in funzione non andrebbero a disturbare le aule di teoria. Questo riutilizzo della scuola sarebbe un reimpiego/sfruttamento intelligente di un’infrastruttura idonea. Inoltre non verrebbe “sprecato” terreno edificabile nel centro di Poschiavo e si eviterebbe di disturbare l’abitato con il rumore generato dalle macchine, senza contare la difficoltà di transito per i mezzi pesanti che invece non si incontrerebbe nell’opzione sopra menzionata.

Altro punto su cui vorrei porre l’accento è il parere positivo dei redattori del Business Plan riguardo la possibile ubicazione della sede CTL a Campocologno. Nel suddetto documento si può infatti leggere: “La variante Campocologno – Li Geri si distingue per il fatto che offre condizioni ideali per la realizzazione di una struttura nuova e il suo sviluppo nel medio-lungo periodo”. Considerato che a livello comunale, il progetto viene finanziato attraverso le imposte versate dai cittadini, non sarebbe più corretto nei loro confronti riutilizzare una struttura già esistente e inutilizzata piuttosto che investire in una nuova struttura?

Fig. 1 – VISTA SUD
Fig. 2 – VISTA SUD – INGRESSO

 

Dal rapporto della Commissione Cantonale di Stima del 11.05.2004 si rilevano i seguenti dati:

  • Valore a nuovo : CHF 2’727’500.-
  • Valore attuale : CHF 1’909’200.-
  • Volumetria della scuola: 5348 m3
Fig. 3 – VISTA INTERNO AULE
Fig. 4 –VISTA INTERNO CORRIDOIO

 

Dai piani originali dell’Arch. Giacometti risulta una superficie utile di 1’045 m2 così suddivisa: piano interrato 295 m2, piano terra 422 m2 e primo piano 328 m2. Suddivisione finanziaria proposta dal Consiglio di Amministrazione del CTL per i due Comuni: Comune di Poschiavo CHF 680’000.-; Comune di Brusio CHF 175’000.- In caso di riutilizzo delle scuole di Campocologno il Comune di Brusio potrebbe eventualmente partecipare con un altro rapporto di ripartizione.

 

Delio Iseppi