I segreti dell’achillea

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Guida alle piante officinali della Valposchiavo
Dove trovare, come riconoscere e impiegare una delle più comuni piante officinali della Valle.

Un estratto dalla Guida alle piante officinali della Valposchiavo: un libro alla cui realizzazione hanno contribuito naturopati, erboristi, esperti di storia e botanici locali, ma anche, e soprattutto, donne e uomini che nel corso della loro vita hanno avuto una relazione particolare con la natura.

Achillea (Achillea millefolium)
Volg. Erba trementina (Fam. Asteracee)

Descrizione: erbacea alta 30-60 cm, con fusto eretto, leggermente peloso e striato, ramificato nella parte alta; le foglie sembrano piume verdi disposte in modo alternato lungo il gambo; mostra ombrelle di piccoli fiori a 4-6 petali di colore bianco-rosato e dal profumo aromatico.

Diffusione: nei prati, nei pascoli, nelle praterie di alta montagna, lungo le strade rurali e forestali, nelle schiarite dei boschi; non disprezza i terreni asciutti dei luoghi rocciosi e delle pietraie. Diffusa dal fondovalle fino ai 2400 m del Corno di Prairolo.

Raccolta: si recide (non si sradica!) la parte aerea a 10 cm da terra, nelle ore soleggiate e durante la fioritura (maggio-settembre). Si essicca in un posto ventilato e all’ombra.

 

Proprietà curative

Fiori e foglie: stimolano l’appetito e aiutano la digestione; ideali per dolori e acidità di stomaco e per disturbi intestinali con flatulenza. Regolano le mestruazioni dolorose e contribuiscono al benessere dell’apparato genitale femminile. Sono eccezionali antiemorragici per ferite esterne e interne e guariscono anche le emorroidi. Purificano il sangue rinforzando l’apparato cardiovascolare, combattono il raffreddore e l’influenza, migliorano l’attività renale.

I mille usi dell’achillea

Ottima per tutti i problemi elencati. L’infuso si prepara mettendo in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio da dessert di pianta sminuzzata. Lasciare riposare 10 minuti e filtrare. Consumare 2 tazze al giorno. Per guarire le ferite Don Marchioli consiglia di far bollire 50 gr. di fiori e foglie in mezzo litro d’acqua e adagiare l’erba bollita dopo aver opportunamente pulito la piaga con l’acqua. In Valle l’achillea si impiegava assieme alla malva per fare i füment contro raffreddore e bronchite. Il procedimento è semplice: si versa dell’acqua bollente su queste erbe messe in un recipiente e si inalano i vapori coprendosi la testa con un panno.

Altri rimedi: per problemi d’incontinenza urinaria, emorroidi o disturbi vaginali è utile fare un semicupio. Si macerano 100 gr. di parte aerea in 1-2 l d’acqua per qualche ora. Poi si porta a ebollizione e si versa nell’acqua del bagno.

 

Storia e curiosità: grazie ai numerosi benefici risanatori, negli antichi erbari l’achillea era chiamata “salvezza di tutti i mali”. In Valle si dice anche “Erba iva par ogni mal la riva”, riferendosi però all’achillea moscata (Achillea erba-rotta ssp. moschata; dial. erba iva, erba livia), sorella più piccola dell’erba trementina e pianta protetta che cresce in alta montagna. Apprezzata per le sue qualità tonico-digestive, questa pianticella è utilizzata per produrre l’Ivabitter, famoso liquore engadinese. Il nome achillea risale alla vicenda dell’eroe invulnerabile Achille che in un episodio dell’Iliade curò la ferita inferta da lui stesso a Telefo, re di Misia. Da millenni ormai è conosciuta per la sua azione cicatrizzante ed era simbolo dei soldati e dei condottieri che curavano le loro ferite coprendo il sangue con quest’erba amica.

Note: un uso eccessivo provoca una particolare sensibilità della pelle al sole. Controindicato nelle gravidanze.


  • La Guida alle piante officinali della Valposchiavo (Pgi Valposchiavo, 2012), con testi di Giovanni Ruatti e illustrazioni di Serena Visentin e Irena Monigatti è in vendita al prezzo di 35 CHF (soci Pgi 30 CHF).
  • Per Ordinazioni contattare: arianna.nussio@pgi.ch

Arianna Nussio
Operatrice culturale Pgi Valposchiavo