L’opinione dei Residenti Quartiere di Raviscé
Riceviamo e pubblichiamo il contributo dei Residenti Quartiere di Raviscé. Gli autori si assumono la responsabilità dei contenuti. Persone coinvolte godono del diritto di replica. La Redazione
I residenti del quartiere di Raviscé a San Carlo sono indignati per l’uso sproporzionato e inadeguato della strada di Raviscé e per lo sfruttamento illegale della zona Al Sac quale deposito di materiale da parte di alcune ditte della Valle. La situazione è massicciamente peggiorata negli ultimi mesi, influendo in modo negativo sulla qualità di vita del quartiere.
Le seguenti preoccupazioni e le perplessità sono state comunicate in forma scritta al Consiglio Comunale. La lettera è stata firmata da 75 cittadini di Raviscé.
Secondo l’Art. 43 della legge edilizia del Comune di Poschiavo “Modifiche sostanziali di strade esistenti, sottostanno all’obbligo di realizzazione di un piano delle strutture del quartiere.” Tale piano delle strutture per il quartiere di Raviscé non esiste.
Il traffico esagerato che transita quotidianamente dal lunedì al sabato, dunque 6 giorni alla settimana, sulla strada di Raviscé rappresenta già di per sé una modifica sostanziale delle strade esistenti. Di conseguenza si rende necessaria la realizzazione di un piano delle strutture che tenga conto delle esigenze della zona nucleo/villaggio di Raviscé colpita.
I residenti propongono a questo proposito la costruzione di una circonvallazione unica atta all’allacciamento sia della zona artigianale di Li Gleri, sia della zona industriale artigianale di Robbia, in modo da poter salvaguardare la salute, la sicurezza e la tranquillità di tutti gli abitanti di Raviscé. Una circonvallazione unica andrebbe a garantire lo sfruttamento sostenibile del territorio, evitando lo spreco di terreno e l’eccessiva urbanizzazione del paesaggio.
Potrebbe essere questa l’occasione ideale per riunire tutte le attività nella zona artigianale già predisposta a Li Gleri e procedere allo smantellamento della zona non a norma Al Sac. Ciò consentirebbe il concentramento delle attività artigianali/industriali in un unico spazio e permetterebbe di risolvere la questione viaria in modo definitivo e preserverebbe le zone nucleo/villaggio in modo duraturo.
In base al vigente piano direttore del 29.04.2003, l’Art. 47 della legge edilizia del Comune di Poschiavo prevede che “la zona industriale/artigianale IA è destinata alle aziende di lavorazione e di produzione industriale o artigianale, nonché ai magazzini”. Lo stoccaggio selvaggio di materiali vari di scavo, la frantoiatura, la lavorazione di inerti, nonché la cernita di rifiuti edili e la loro lavorazione sono dunque in netta contrapposizione alle norme di legge sopraccitate.
Fra l’altro tali attività avvengono senza nessuna misura di sicurezza. Ci si chiede pertanto in base a quali leggi il Comune di Poschiavo abbia permesso l’evolversi di questa situazione a partire dal 1993-94, anno in cui venne svuotato il Lago di Palü, e continui tuttora a tollerare uno sfruttamento di zone non atte alle attività sopraindicate.
L’insediamento di ditte in zona Al Sac avviene in modo del tutto casuale, senza criterio e senza pianificazione. Nei prossimi mesi tutte le imprese edili della Valle si insedieranno a casaccio nella zona Al Sac? Si auspica che il Comune si impegni al più presto a risolvere il problema definitivamente con la costruzione del centro a L’Abrüsù e il centro regionale a Miralago e che non tolleri oltre una situazione illegale.
In particolare, la sverniciatura illegale tramite irradiazione di una bitumiera, con il relativo abbandono di sostanze chimiche inquinanti sul posto e nell’area di protezione della natura adiacente, così come la percezione delle esalazioni e dei rumori nell’abitato, ha suscitato particolare sdegno e preoccupazione nella popolazione di Raviscé.
Qualsiasi attività non conforme al piano direttore deve essere interrotta immediatamente e le infrastrutture danneggiate (strade, sentiero, muri a secco,…) devono essere rinnovate.
Inoltre:
- L’accesso stradale alla zona Al Sac non è confacente all’attività ivi esercitata, sono dunque ben visibili da tempo significativi danni alla pavimentazione. Lo stesso dicasi dei ponti.
- Le ditte attive in zona Al Sac non hanno previsto nessun sistema per la pulizia degli autocarri. Ne consegue una regolare sporcizia del sedime stradale e una notevole esposizione a polveri di ogni genere dei residenti, dei giardini e orti, nonché degli immobili. In tal senso, sarebbe per lo meno auspicabile la pulizia della strada con mezzi appropriati a scadenza settimanale.
- A causa del traffico intenso, del costante inquinamento fonico e della massiccia presenza di polvere nell’aria, la vita e le attività all’esterno dei residenti sono fortemente invalidate. Sono particolarmente danneggiati i bambini, che non sono liberi di giocare spensieratamente all’aperto.
- Sia lungo la strada di Raviscé, che in zona Al Sac, la sicurezza percepita dai residenti e dai fruitori del sentiero è solo parziale.
A distanza di un mese, il Consiglio Comunale ha inviato a tutti i fuochi del quartiere una lettera di risposta. Complessivamente è stato comunicato che l’Esecutivo è cosciente della problematica, ma che tuttavia non sarà di rapida soluzione. È inoltre stato fatto presente che il regolamento (di cui i residenti non conoscono l’esistenza e i contenuti) prevede l’esercizio del piazzale dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Orari questi che purtroppo non vengono rispettati. In generale il Consiglio Comunale afferma di essere cosciente che ci sono stati degli abusi e che sono in corso delle misure di controllo e di monitoraggio. Appena il centro in zona L’Abrüsù sarà operativo, la zona di Raviscé dovrebbe essere sgravata da immissioni foniche e pulviscolo molesti. Come provvedimento immediato sarà preteso da chi di dovere di pulire, a seconda della necessità, la strada. Gli abitanti sono inoltre stati invitati a continuare a segnalare eventuali abusi.
Qualche anno fa il Comune ha realizzato il ponte sul Cavagliasc che unisce di fatto la zona Li Presi con Raviscé. Questa istallazione e questo percorso sono particolarmente apprezzati dalla popolazione e dai turisti, che vi transitano in gran numero a piedi, in corsa, in bike e con il passeggino. Tuttavia l’attività poco riguardevole per le aree limitrofe alla zona Al Sac da parte delle ditte presenti ha causato la rottura dei vecchi muri in sasso e il conseguente franamento di materiale sul sentiero. I residenti hanno particolarmente apprezzato l’impegno del Comune che ha provveduto alla sistemazione dei danni. Ciò non risolve comunque il problema del traffico sconsiderato che, fra l’altro, continua a minacciare i fruitori del sentiero.
I residenti sono molto delusi per i contenuti sommari e molto vaghi dello scritto. Nessuna domanda è stata risposta in modo approfondito e ciò lascia presagire, oltre alla scarsa considerazione dei cittadini, che la situazione rimarrà inalterata.
Residenti Quartiere di Raviscé