Non aboliamo il servizio militare obbligatorio

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L’opinione di Pietro Lanfranchi
Votazione del 22 settembre 2013 sull’abolizione del servizio militare obbligatorio.

Il modello attuale del cittadino-soldato, che è alla base del nostro esercito di milizia, è la chiara manifestazione del contributo personale che lo svizzero dà alla sicurezza e alla difesa del nostro Paese. Questo sistema di partecipazione all’andamento dello Stato, introdotto dai nostri antenati oltre 150 anni fa, è ancora valido e va quindi mantenuto.

Il compito del nostro esercito di milizia non è solo quello di difendere il Paese verso l’esterno, ma comprende pure l’aiuto e la protezione della nostra popolazione in caso di eventi e di calamità. Noi poschiavini abbiamo apprezzato altamente il contributo dato dall’esercito durante l’alluvione del 1987, ne siamo riconoscenti e non è da escludere che potremmo averne bisogno anche in futuro. Sono cosciente, per esperienza, che il servizio militare e civile è un impegno per la giovane recluta e per il soldato; questo suo sforzo personale favorisce tuttavia la vita comunitaria del Paese. In compenso la persona e la sua famiglia godono di tutti i benefici che il nostro Stato democratico, sociale e civile mette a disposizione.

La scuola reclute e il servizio civile obbligatori sono inoltre una scuola di vita. Il giovane cittadino durante questi periodi impara a organizzarsi, ad assumere responsabilità, a vivere in gruppo ed a sostenere sforzi fisici. Sono tutte qualità apprezzate anche nella vita civile e che contribuiscono a formare e plasmare la personalità dell’individuo.

Manteniamo l’obbligo di servire, votiamo no e respingiamo l’iniziativa contro il nostro esercito di milizia.

 

Pietro Lanfranchi-Ferrari