Rio: un lusso di cui forse non eravamo pienamente coscienti

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Centro culturale: la parola alla Pgi Valposchiavo
Il 10 ottobre 2013 il Consiglio comunale di Poschiavo ha dato la notizia della disdetta del contratto con il proprietario del Rio. Ora, in definitiva, manca a tutti gli effetti un Centro culturale in Valposchiavo. IL BERNINA ha chiesto un’opinione alla Pgi Valposchiavo sull’attuale situazione.

La Pro Grigioni Italiano è stata, nel corso degli ultimi anni, fra le associazioni che ha maggiormente usufruito dello spazio Rio per attività culturali: qui si sono tenuti concerti di vario tipo, dal rock alla musica popolare, teatrini per l’infanzia, spettacoli di rinomati attori come Mario Pirovano, e tanto altro ancora. Con comunicati stampa e un’esposizione, negli ultimi anni la Pgi Valposchiavo ha cercato di tenere viva la discussione sull’argomento centro culturale. Così, forse, la notizia di pochi giorni fa potrebbe essere stata presa con amarezza. Abbiamo sondato il terreno.

IL BERNINA: Quale effetto vi ha causato la notizia della disdetta?

Pgi Valposchiavo: La disdetta ci era stata preannunciata già l’anno scorso, dunque eravamo al corrente e ne abbiamo tenuto conto nell’allestimento del programma culturale 2013/2014. Il Rio negli ultimi decenni è stato un luogo importante per la vita culturale – e aggregativa in genere – della Valposchiavo, così la sua chiusura è in un certo senso la fine di un’«epoca», e impone di trovare nuove soluzioni.

 

Sarebbe importante per la Pgi avere un Centro culturale in Valposchiavo?

La domanda si potrebbe forse modificare, pensando alla collettività: sarebbe importante per la Valposchiavo avere un centro culturale?

Negli ultimi tre anni la Pgi Valposchiavo ha cercato a più riprese di sollecitare questo dibattito: con comunicati stampa ma anche ospitando presso la Galleria Pgi i modelli elaborati apposta per Poschiavo dagli studenti dell’Accademia per le scienze applicate della città di Augsburg. Questi mostravano come una struttura in cui creare e recepire cultura potrebbe ipoteticamente presentarsi.

La vita culturale della Valposchiavo può certamente continuare anche senza un centro appositamente adibito a questi scopi, tuttavia l’assenza del Rio si farà presto sentire. Per certi tipi di produzioni teatrali oppure musicali l’infrastruttura adeguata mancherà. Forse ad alcuni progetti si dovrà rinunciare a causa di questa carenza, e altri non si potranno nemmeno concepire.

Uno spazio pronto ad accogliere attività culturali – non necessariamente una nuova struttura – aprirebbe invece nuove porte.

Un modellino per un futuro centro culturale presente alla mostra del 2011 in Galleria Pgi

 

La Pgi dovrà dunque trovare delle alternative per le sue attività. Quali potrebbero essere – secondo voi – altri luoghi per svolgere attività culturali e d’intrattenimento?

Le proposte culturali destinate a un numero ristretto di persone si potranno continuare a svolgere nei numerosi spazi – pubblici o privati – disponibili in valle. Per la maggior parte delle attività della Pgi Valposchiavo si opta già ora per sale o spazi suggestivi di medie o piccole dimensioni.

Il problema si porrà per gli eventi destinati a un centinaio di persone e oltre. In Valposchiavo, oltre alle palestre, a essere così capienti sono solo il centro parrocchiale di Poschiavo e la grande sala del monastero delle suore agostiniane.

Queste strutture non si prestano però per ogni tipo di attività e, nel caso delle palestre, sono già spesso e giustamente occupate. Il Rio era uno spazio neutrale concepito sin dall’inizio per la vita culturale e aggregativa; per la nostra piccola realtà un lusso di cui forse non eravamo pienamente coscienti.


Nei prossimi giorni IL BERNINA vi darà la possibilità di leggere l’opinione di altre posizioni fortemente coinvolte intorno al tema del Centro culturale in Valposchiavo.