In vista della votazione del 9 febbraio

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Vescovi svizzeriFinanziamento dell’aborto, i vescovi svizzeri sul voto
Nell’edizione cartacea di ieri (20 gennaio, ndr) il Giornale del Popolo ha presentato e commentato, grazie ad un editoriale del direttore del GdP, la posizione della Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) riguardo alla votazione sul finanziamento dell’aborto da parte delle casse malati.
La CVS considera «l’aborto come un peccato grave» e ritiene che l’omicidio di un bambino non ancora nato non costituisca mai, umanamente parlando, una buona soluzione. I nostri pastori mettono anche in rilievo i punti deboli dell’iniziativa perché «la discussione sul modo di finanziare l’aborto non è sufficiente in vista di una decisione pro o contro l’aborto». Il commento di ieri del direttore del GdP rispecchia la posizione del vescovo di Lugano. Ieri il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo  ha sottolineato gli «argomenti ambigui dell’iniziativa», affermando che sia il «sì che il no pongono dei problemi». Secondo Morerod «questa iniziativa difende una buona causa con dei mezzi in parte contraddittori».  L’iniziativa e il testo della CVS si prestano a interpretazioni diverse. Il vescovo di Coira, mons. Huonder, secondo la NZZ del 19 gennaio, ha indicato,  in una lettera inviata a 900 collaboratori pastorali, di essere favorevole all’iniziativa, anche se Huonder stesso ne sottolinea i limiti. Mons. Gmür, vescovo di Basilea, ha preso invece posizione contro l’iniziativa ritenendola inappropriata davanti al dramma dell’aborto.  Accenti diversi dei vescovi a partire dalla comune considerazione che l’iniziativa ha delle evidenti debolezze. (Cristina Vonzun)