Riforma territoriale: l’ora decisiva | di Niccolò Nussio
Se il Gran Consiglio, nella sessione di aprile, approverà la versione della riforma territoriale così come proposta dal governo, stando a Cassiano Luminati – presidente della Regione Valposchiavo – Brusio e Poschiavo sarebbero “costrette” a riflettere sull’eventualità di una fusione comunale.
Non nasconde il proprio disappunto per la proposta di riforma territoriale formulata dal governo cantonale, Cassiano Luminati: “Il governo non ha tenuto in considerazione le prese di posizione della maggioranza delle regioni.” Disappunto che è emerso in occasione della conferenza pubblica sulle attività della Regione Valposchiavo, che il gruppo PER (Promozione Economica Regionale) ha promosso a margine della propria assemblea generale, giovedì scorso 6 marzo a Poschiavo.

Se il Gran Consiglio accettasse, come sembra allo stato attuale, questa versione del governo, la conduzione della regione competerebbe di principio a una conferenza dei sindaci. Per la Valposchiavo o meglio per la Regione Bernina – questo il nome che, stando a Luminati, Coira avrebbe scelto – significherebbe dunque una conduzione doppia, formata dai primi cittadini di Poschiavo e Brusio, coadiuvati da due consiglieri comunali ciascuno senza diritto di voto.
Ma, come ha spiegato ancora Luminati, il comune più grande secondo la nuova Legge sui Comuni avrebbe più potere decisionale. Ergo, Poschiavo avrebbe sempre una posizione di superiorità su Brusio, anche se poi nelle disposizioni viene dichiarato che nessun comune può avere un numero di voti maggiore alla totalità dei voti degli altri comuni. Per la Valposchiavo vorrebbe dire, prosegue Luminati, una situazione di sostanziale parità, con il rischio di avere gli affari bloccati. E quindi tanto valeva imporre le fusioni comunali, conclude Luminati, il quale appare poco convinto dell’attuale progetto cantonale.
A questo punto in sala c’è chi ha sussurrato che in fondo è ciò che vuole il Cantone dei Grigioni, ossia una riduzione del numero dei comuni. Il dibattito in Gran Consiglio del prossimo mese di aprile sembra dunque avere un grande peso per il futuro politico della Valposchiavo.
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