Arrivano le casette anche in Valposchiavo: una è di Brigitte Heiz
Le moderne abitudini umane spesso e purtroppo contribuiscono a creare degli squilibri all’interno della natura. In Svizzera e altrove ci sono progetti che tentano di recuperare quel sottile equilibrio che si sta perdendo. “Wild Biene + Partner” prova ad aiutare il mondo delle api e il sistema d’impollinazione.
Il progetto “Wild Biene + Partner” è stato creato dalla mente e dall’intraprendenza di due giovani elvetici che sensibili al tema della morìa sempre più frequente di api selvatiche hanno deciso di contribuire a una rivitalizzazione di questo insetto. Brigitte Heiz, appassionata di natura, è stata incuriosita da una trasmissione televisiva sul tema e si è maggiormente informata decidendo infine di sostenere l’iniziativa. Ha quindi acquistato da “Wild Biene + Partner” una casetta per contribuire alla conservazione delle api selvatiche e poter osservare questi meravigliosi insetti.

Questa specie di ape selvatica (Osmia cornuta) si contraddistingue da quella mellifera per la vita solitaria e non di società, la mancata produzione di miele e per il fatto che non punge. Per nutrirsi ha bisogno spesso di alcuni fiori tra cui, per esempio, la scilla, la polmonaria officinalis o i muscari che vengono a mancare in natura a causa delle coltivazioni intensive o dell’urbanizzazione dei territori. Importante è l’aiuto che quest’insetto dà agli agricoltori impollinando in primavera gli alberi da frutto. I due giovani cercano perciò di sensibilizzare la popolazione e quindi coinvolgerla con l’acquisto di una casetta per api selvatiche costruita da una cooperativa che impiega persone diversamente abili.

Dopo l’installazione della casetta, da esporre in un posto soleggiato e riparato dall’acqua, vengono spediti per posta al destinatario i bozzoli che, appena arrivati, verranno collocati sotto il tetto di vetro in modo tale da favorirne l’insediamento. Uscite le api, maschi e femmine si accoppiano. Successivamente le api femmina deporranno le uova nei fori della casetta (ogni apertura può contenere dieci uova) e si impegneranno a chiuderli con terra umida per proteggere la covata. In autunno occorre rispedire la casetta con all’interno le larve che saranno prelevate dai tecnici del progetto allo scopo di procreare nuove generazioni. Queste api serviranno per impollinare i frutteti di San Gallo, così ci riferisce Brigitte Heiz. Una volta svuotata la casetta il laboratorio provvederà a rispedirla e il processo continuerà l’anno seguente, durante la bella stagione.

Questa iniziativa è puramente svizzera ed è legata ad un programma di ricerca dell’Università di Zurigo. Attualmente si sta cercando di capire quale possa essere il miglior nido (canne di bambù, fori nel legno, ecc..) adatto a questi insetti. Inoltre gli esperti stanno effettuando degli studi riguardanti l’impollinazione dei campi di grano saraceno e di colza.

Questo piccolo progetto può essere una scelta educativa importante e serve a insegnare il rispetto dell’ambiente che ci circonda. Un mondo tutto da scoprire e valorizzare, ma anche un modo simpatico per osservare e avvicinare adulti e bambini, genitori e figli alla natura.

- Per maggiori informazioni visita il sito purtroppo solo in lingua tedesca:
www.wildbiene-und-partner.com - Visita anche il sito: www.biogarten.ch/de