Orso sbrana una decina di mucche sull’Altopiano di Asiago

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Notizia pervenutaci dall’ATsenzaGP
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione Territorio senza Grandi Predatori riguardo al caso dell’orso M4 in Veneto (Italia).

 

 

  • In data 26.06.2014 corrispondenti del Trentino ci comunicavano “Crescita vertiginosa della paura dei grandi predatori nel Trentino” – “Sappiamo di gente che domani parte come guida di gruppi di ragazzi in colonie ad Asiago e sono terrorizzati dalle recenti scorribande dell’orso nella zona
  • In data 04.07.2014 il nuovo comunicato dal Trentino “Una decina di mucche sbranate nel giro di due settimane e mandrie disperse con capi feriti. L’orso M4 è fonte di allarme sociale.

La libertà dell’orso M4 pare abbia le ore contate. Il sottosegretario all’ambiente, la padovana Barbara Degani, ha dato il via libera alla cattura e radiocollarizzazione dell’esemplare. Una decisione presa dopo il parere positivo dell’Ispra. «Per evitare altri eventi predatori da parte dell’orso bruno sull’Altopiano di Asiago fonte di allarme sociale – spiega Degani – abbiamo consentito la radiocollarizzazione“. Ecco che così gli alti funzionari sperano di aver risolto il problema e lasciano la popolazione e gli allevatori nell’ansia e nella paura. Dobbiamo ora solo attendere un nuovo attacco ad una persona?… Poche settimane fa un’orsa aveva attaccato il 63enne Sisino Zanella di Dimaro in Val di Sole…

Gli esperti trentini hanno sottolineato la difficoltà di gestione di M4. «Questo esemplare – scrivono nel loro resoconto – analogamente a quanto registrato in passato, ha provocato ripetuti danni a carico di bovini al pascolo negli alpeggi ed è monitorato in modo stretto al fine di intraprendere la procedura per la cattura del soggetto per radiocollarizzazione».

Conteggiando il suo “trascorso” oltre alle 5 manze, 4 vacche adulte ed 1 vitello uccise recentemente sull’Altopiano (a cui si aggiungono altri tre bovini uccisi in trentino) a M4 vengono attribuite 15 bovini uccisi sul Monte Baldo nel 2013 (8 sul versante trentino e 7 su quello veneto) tanto che già l’anno scorso il servizio foreste e fauna trentino si era attivato per catturarlo ma la diffidenza dell’orso che lo portava a non ritornare sulle prede ha mandato a vuoto numerosi tentativi di cattura.

Il presidente della Commissione bilancio del Consiglio della Regione del Veneto in una sua interrogazione immediata alla Giunta regionale rende attenti dei gravi danni diretti arrecati dai plantigradi alle mandrie e anche in vista di forti risarcimenti da prevedere agli allevatori della Regione per i danni diretti e indiretti causati.

Oltre al danno agli agricoltori dei 7 Comuni dell’Altopiano Toniolo continua: “L’altra preoccupazione riguarda il turismo. Alcuni operatori mi hanno contattato perché sono preoccupati per l’immagine turistica finora intatta dell’Altopiano di Asiago! … che già sta subendo parecchie disdette di pernottamenti, ecc.

Ora gli esperti, operatori, funzionari e burocrati, grazie ad M4 radiotrasmittente, avranno altri e nuovi dati gps di un orso della nuova specie “ursus radiocollaris” da analizzare, fare studi e concludere che il progetto “live ursus” contribuisce a migliorare il rapporto uomo-natura.

L’Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori ritiene invece che rintrodurre e proteggere a tutti i costi animali predatori vicino alle zone antropizzate è errato e senza senso. È un modo per ingannare le coscienze collettive con un argomento di discussione che ha le apparenze di protezione dell’ambiente e ritorno romantico ad una vita secondo natura.

Incaricati stampa ATsenzaGP