Risulta fra i 6 nominati per la finale dell’edizione 2014
“Aiuto Svizzero della montagna” (Schweizer Berghilfe) e “Gruppo svizzero per le regioni di montagna” (SAB) informano che tra i venti progetti inoltrati, la giuria ha nominato i sei migliori. Il vincitore verrà premiato il 19 agosto a Berna e riceverà 40’000 franchi. Leggi le motivazioni della scelta!
Con il Prix Montagne, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) e l’Aiuto Svizzero alla Montagna desiderano riconoscere iniziative esemplari volte a promuovere la creazione di valore aggiunto, la diversificazione economica e l’occupazione nelle regioni di montagna.
I sei progetti finalisti consentono di scoprire il variegato mondo del lavoro nelle regioni di montagna. La Clinica Alpina, per esempio, è una clinica veterinaria di Scuol (GR) che riunisce competenze specialistiche e crea posti di lavoro altamente qualificati nel territorio montano. La famiglia Patà alleva a Sonogno (TI) la razza caprina tradizionale ticinese Nera Verzasca e ha fondato la propria esistenza sulla produzione e la vendita di prodotti caseari. Molti produttori della regione di Troistorrents (VS) si sono uniti e hanno creato il negozio La Cavagne, dove vendono a buon prezzo i loro prodotti a residenti e turisti. «La qualità dei progetti presentati è in costante aumento», afferma il Presidente della giuria Bernhard Russi. Il lavoro di selezione è stato dunque ancora più difficile in questa quarta edizione del Prix Montagne, ma ciò dimostra con quale convinzione e dinamismo la popolazione di montagna organizza la propria vita. «I sei finalisti del 2014 – che vengono dal Cantone dei Grigioni, dal Vallese francofono, dall’Oberland bernese e dal Ticino – sono tutti degni di vincere il premio», conferma Russi.
Sfruttare le qualità delle regioni di montagna
La vita in montagna ha numerosi svantaggi: la distanza dai clienti, le infrastrutture costose e le condizioni di lavoro difficili. I sei progetti nominati hanno saputo sfruttare i punti forti del territorio, trasformando gli svantaggi in vantaggi. «I candidati hanno dimostrato che, con un valido concetto e spirito imprenditoriale, è possibile raggiungere il successo economico anche nelle regioni di montagna», afferma Russi, ex-sciatore professionista di Andermatt (UR). «In questo modo si generano posti di lavoro ed entrate, evitando lo spopolamento. Il premio è un riconoscimento per questi risultati.» Con il Prix Montagne, il SAB e l’Aiuto Svizzero alla Montagna premiano progetti che possono fungere da modello anche per altre regioni e incoraggiare le persone a realizzare le loro idee e a ravvivare il territorio montano.
Premiazione a metà agosto
Il Prix Montagne non è un premio all’innovazione. I progetti sostenuti devono avere successo economico da almeno tre anni e contribuire ad aumentare l’occupazione, le entrate o la varietà economica. Tra i nominati, la giuria sceglierà un vincitore che sarà premiato il 19 agosto 2014 a Berna. I sei progetti finalisti al Prix Montagne 2014 sono i seguenti.
Finalista al Prix Montagne 2014: patate bio della Valle dell’Albula, Filisur/GR
Nella fattoria La Sorts, la famiglia Heinrich coltiva 32 tipi di patate dal sapore e dall’aspetto molto diversi. Con lo specialista Freddy Christandl, gli Heinrich sono riusciti a entusiasmare cuochi di prestigio e amatoriali per varietà come «Parli», «Corne de gatte» o «Ditta», arrivando a rifornire settanta esercizi pubblici e rivenditori, e numerosi clienti privati. La coltivazione in montagna ha i suoi vantaggi: il terreno sassoso accumula il calore, permettendo alle piante di sopravvivere alla stagione fredda. Non essendoci altri coltivatori di patate nelle vicinanze, si riduce il pericolo di trasmissione di malattie. Ma la caratteristica decisiva è il sapore intenso: le patate della Valle dell’Albula sorprendono con un aroma di castagne, noci o asparagi.
Viola Amherd, membro della giuria: «Le patate di montagna della Valle dell’Albula restituiscono prestigio a questi tuberi e garantiscono le entrate necessarie alla famiglia Heinrich».
Finalista al Prix Montagne 2014: La Cavagne, Troistorrents/VS
Nel dialetto di Val-d’Illiez, la cavagne è un cesto di vimini intrecciati, ma è anche il nome del negozio dell’omonima cooperativa del Vallese inferiore che riunisce quaranta produttori della regione. Grazie alla sua ubicazione sulla trafficata via di transito tra Monthey e Champéry, molti clienti, residenti e turisti, si fermano al negozietto. Il successo dell’iniziativa è dovuto soprattutto all’ampia scelta di prodotti regionali di alta qualità: il 60 per cento dell’assortimento è costituito da carne e prodotti caseari, seguiti da vino, miele, marmellate, biscotti, frutta, verdura e artigianato creativo. Nel negozio, lavorano sei persone e, nel 2013, ne è stato aperto un altro a Champéry.
Jean-Claude Biver, membro della giuria: «I produttori di Val-d’Illiez sono uniti nella vendita dei loro prodotti a residenti e turisti, e creano così un valore aggiunto in questa regione».
Finalista al Prix Montagne 2014: Clinica Alpina, Scuol/GR
Nella moderna Clinica Alpina di Scuol, Men Bischoff e la sua squadra di quindici persone curano animali da reddito, di piccola taglia e cavalli. La filosofia della struttura prevede che i prezzi delle cure debbano essere adeguati alle possibilità finanziarie degli allevatori, affinché nelle emergenze i contadini facciano curare i loro animali da reddito, invece di sopprimerli. La maggioranza dei clienti della clinica veterinaria viene dalla regione. Qui si adottano medicina tradizionale e complementare, come l’omeopatia e l’agopuntura, e, per i casi difficili, si ricorre a una rete di specialisti. In questo modo, la Clinica Alpina è riuscita ad ancorare le conoscenze mediche in periferia.
Kurt Zgraggen, membro della giuria: «Con cure veterinarie ottimali in tutta la regione, la Clinica Alpina offre preziosi posti di lavoro altamente qualificati in un’area periferica».
Finalista al Prix Montagne 2014: ponte sospeso Hohstalden con Hängebrügg-Beizli, Frutigen/BE
Il ponte sospeso Hohstalden lungo 153 metri, nell’Oberland bernese, è un esempio di necessità che aguzza l’ingegno. La casa della famiglia Wäfler aveva bisogno di un accesso invernale sicuro, un’esigenza che nel frattempo si è trasformata in colpo di fortuna. Karin e Martin Wäfler, infatti, accolgono oggi nel loro ristorante Hängebrügg-Beizli i turisti che vogliono attraversare il famoso ponte sospeso. Il ristorante si è trasformato in un’attività annuale e il ponte è diventato la nuova attrazione del turismo di Frutigen. Il sentiero panoramico così reso accessibile è infatti il percorso escursionistico più visitato della regione. La costruzione ha inoltre scatenato la moda dei ponti sospesi e, nel frattempo, Theo Lauber, il papà dell’Hohstalden, ne ha costruiti altri 28.
Jean-François Roth, membro della giuria: «Martin e Karin Wäfler hanno fatto di necessità virtù, sfruttando un’occasione non evidente. Con molto impegno, oggi riescono a vivere della ristorazione».
Finalista al Prix Montagne 2014: azienda agricola e caseificio Patà, Sonogno/TI
L’azienda agricola della famiglia Patà si trova nell’incantevole paesino di Sonogno, in cima alla Valle Verzasca, dove vivono e lavorano Claudia e Fabrizio. Nel loro caseificio trasformano un totale di 40’000 litri di latte caprino e vaccino l’anno: Fabrizio lavora il latte delle sue oltre cento Nere Verzasca, una razza caprina originaria della valle, ma anche quello consegnatogli da quattro allevatori della zona. In tutto, producono una quindicina di specialità casearie, tra le quali il büscion di capra e la formagella di mucca. La vendita diretta a turisti e residenti costituisce il cinquanta per cento delle entrate della famiglia, l’altra metà è data dalla fornitura delle loro specialità a ristoranti e grotti della valle.
Peter Niederer, membro della giuria: «Fabrizio e Claudia Patà lavorano latte prodotto localmente e vendono la maggioranza delle loro specialità sul posto. In questo modo, la maggior parte del valore aggiunto creato rimane in valle».
Finalista al Prix Montagne 2014: Raselli Erboristeria Biologica, Le Prese/GR
Sorridendo compiaciuto, Reto Raselli si definisce “il re delle erbe”: da oltre trent’anni, nella sua Valposchiavo coltiva varie erbe di montagna, spezie e fiori. Con menta, timo o alchemilla, produce diverse tisane e miscele di spezie vendute in tutta la Svizzera. Il principale acquirente dei prodotti di Raselli è la Ricola, ma anche la Coop è riuscita ad avere nel proprio assortimento le miscele create dal grigionese. L’azienda di Reto Raselli è cresciuta costantemente nel tempo: oggi, raccoglie trentatré tonnellate di erbe l’anno e, secondo la stagione, dà lavoro a cinque-dieci persone. Da un anno, alle Prese c’è un nuovo edificio nel quale si trovano l’ufficio, i locali di lavorazione e i magazzini dell’azienda, il che consente di concentrare in un solo posto tutta la procedura fino alla vendita.
Rudolf Heinimann, membro della giuria: «Raselli è stato il primo a puntare sulla coltivazione di erbe nella Valposchiavo, riconoscendo le potenzialità economiche di questa valle isolata. Le sue creazioni continuano a precorrere le tendenze del mercato».
Prix Montagne: i criteri
Al concorso per il Prix Montagne possono partecipare progetti documentati che comportano risultati tangibili per le regioni di montagna svizzere (ai sensi dell’ex Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni montane, LIM). La valutazione dei progetti avviene in base ai seguenti criteri:
- successo economico da almeno tre anni;
- contributo alla creazione di valore aggiunto, all’occupazione e alla diversificazione delle strutture economiche nelle regioni di montagna;
- potenzialità di essere riprodotti e sviluppati in altre regioni montane (carattere di esemplarità).