Formulate delle richieste
Lettera aperta dell’Associazione Agricola Poschiavo AAP alla Consigliera Federale Doris Leuthard, ai politici cantonali e comunali.
A
- Consigliera Federale, signora Doris Leuthard
- Consiglieri agli Stati, signori Stefan Engler e Martin Schmid
- Consiglieri Nazionali, signora Silva Semadeni, signori Hansjörg Hassler, Heinz Brand, Josias Gasser, Martin Candinas
- Presidente del Governo Cantonale, signor Mario Cavigelli
- Podestà del Comune di Poschiavo, signor Alessandro Della Vedova
Premessa
L’Associazione Agricola Poschiavo (AAP), che rappresenta gli interessi degli agricoltori e degli allevatori della Valposchiavo, segue con molta apprensione gli sviluppi nell’ambito del ritorno (reintroduzione) dei grandi predatori sulle Alpi, in particolare del ritorno del lupo e dell’orso. Già con l’arrivo dell’orso JJ3 nei Grigioni nel 2008, ma soprattutto con l’orso M13 i membri della nostra associazione si sono impegnati per attuare le misure di prevenzione di greggi e alveari stabilite dall’Ufficio Federale dell’Ambiente.
Le vicende con JJ3, M13 e ora M25 hanno evidenziato che queste misure di prevenzione si sono rivelate inutili e sono solo un alibi per portare avanti una politica a favore dei grandi predatori assurda e inattuabile. Se le incursioni nei recinti di M13 erano sempre da addebitare, secondo gli esperti, agli allevatori che non erano in grado di proteggere adeguatamente i loro animali, ora M25 ha definitivamente dimostrato che nemmeno un recinto elettrico triplicemente blindato, costruito secondo le ultime raccomandazioni e certificato dal guardiacaccia locale può fermare un orso “non naturale” abituato a fare incursioni in territori antropizzati.
Considerazioni
La nuova politica agraria 2014-2017 sovvenziona in modo mirato l’alpeggio e la pastorizia con le misure a favore del paesaggio rurale, a favore delle aziende che praticano l’estivazione in alpeggio, a favore della biodiversità, mirata a salvaguardare e a promuovere la diversità delle specie vegetali, a favore della qualità del paesaggio, teso a salvaguardare, promuovere e sviluppare paesaggi rurali variati, a favore di sistemi di produzione volti a incentivare forme di produzione particolarmente in sintonia con la natura, rispettose dell’ambiente e degli animali.
Questa nuova politica agraria non è realizzabile e non è conciliabile con la politica di salvaguardia di orsi con il radiocollare che sono stati introdotti artificialmente in Italia con il progetto “life ursus”, i quali hanno perso le loro caratteristiche naturali. È evidente che questi orsi reintrodotti sono diversi dagli orsi naturali delle grandi estensioni dell’Alaska, del Canada e della Russia dove non ci sono allevamenti di pecore, bovini e asini. Le misura costosissime per attuare questo progetto assurdo della introduzione dell’orso come simbolo della biodiversità, sono in palese contrasto con quanto perseguito dalla nuova politica agraria.
Molti dei nostri associati hanno già preso in considerazione di cambiare attività, a causa dei gravi disagi e delle paure e ansie causate dall’orso, che si aggira negli alpeggi dove ci sono le loro famiglie. Per chi lavora sul territorio alpino con animali (non per gli esperti del WWF e di Pro Natura) è evidente che non c’è nessuna misura ragionevole a protezione dagli orsi e dai branchi di lupi. Dopo questi inutili e costosi esperimenti la politica e l’amministrazione devono prendere atto dell’inattuabilità della convivenza con i grandi predatori, pena l’abbandono del territorio alpino da parte degli agricoltori, degli allevatori e infine degli abitanti della montagna.
Richiesta
Alla luce di questi fatti e di queste considerazioni la nostra Associazione AAP chiede alle autorità comunali, cantonali e federali e con loro alle rispettive amministrazioni di prendere atto della assurda pretesa che gli allevatori di montagna possano convivere con i grandi predatori e mettano in atto tutte le misure necessarie per disdire la Convenzione di Berna, come richiesto dal Parlamento svizzero nella sessione autunnale del 2010, ma non ancora attuata per ragioni di politica europea.
Inoltre la nostra Associazione AAP chiede fermamente alle autorità comunali, cantonali e federali e con loro alle rispettive amministrazioni di attuare tutte le misure necessarie per impedire che i grandi predatori apparentemente naturali e artificialmente introdotti si presentino sul nostro territorio.
Poschiavo, 13 agosto 2014
Associazione Agricola Poschiavo AAP
Il presidente
Pierino Rada
L’attuario
Cornelio Beti