Conferenza di Christoph Blocher a Le Prese

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Sabato 18 ottobre
L’ex consigliere federale, di ritorno in Valposchiavo, esporrà degli argomenti contro l’adesione strisciante all’Unione Europea.

 

Si terrà sabato, 18.10.2014, all’Albergo Romantica di Le Prese l’annunciata conferenza di Christoph Blocher sul tema Contro l’adesione strisciante all’Unione Europea. Christoph Blocher ha lasciato da pochi mesi il Consiglio nazionale per poter concentrarsi completamente sui valori della Svizzera che più gli stanno a cuore. Vuole evitare che la Svizzera debba cedere sempre più una fetta della sua indipendenza all’Unione Europea. Già nel 1992 Blocher promosse una campagna contro l’adesione allo Spazio Economico Europeo (SEE), che prevedeva anche allora la clausola evolutiva, vale a dire di dare la precedenza alle leggi europee sulle leggi svizzere nei dossier legati appunto allo SEE. Allora Christoph Blocher la spuntò sul filo di lana. Il popolo gli diede ragione. Come prima del 1992 le relazioni con l’UE continuarono il loro corso sulla base di più di 100 accordi.

Ora, a distanza di 22 anni il quesito si ripropone; non più con una votazione popolare, ma perché l’UE vuole che le norme europee prevalgano sulle norme svizzere e perché la nostra classe politica non si oppone a questa tendenza. Ovviamente, se in vari ambiti adottassimo il diritto europeo (come per esempio nell’accordo Dublino che non funziona), la nostra Costituzione e le nostre leggi verrebbero in parte indebolite o perderebbero del tutto la loro valenza. Le istituzioni svizzere subirebbero un po’ alla volta, in modo strisciante appunto, un serio attacco in termini di indipendenza. Chiaramente i nostri principi della democrazia diretta, del federalismo, della neutralità scomparirebbero nel nulla in poco tempo. Anche la politica tributaria subirebbe uno scossone incredibile. Infatti il limite minimo dell’IVA nell’UE è del 15%, mentre in Svizzera è dell’8%. Ora, se vogliamo ritoccare questo tasso verso l’alto o verso il basso occorre modificare la Costituzione e quindi occorre la doppia maggioranza, quella della popolazione e quella dei cantoni. Se volessimo o se dovessimo invece applicare la norma dell’UE il tasso minimo è del 15% e questo modificherebbe completamente gli equilibri di una forza economica e finanziaria come la Svizzera che anche quest’anno figura al primo posto mondiale nella graduatoria delle nazioni più competitive.

Sulla scia di queste riflessioni viene spontaneo il riferimento a una crisi di grande attualità, quella ucraina. L’UE ha deciso sanzioni di tipo economico contro la Russia, la Svizzera no. Ha potuto decidere lei stessa, in modo indipendente. Ebbene la Svizzera con questa scelta rimane un partner economico della Russia e in più mette a disposizione i suoi buoni uffici per trovare soluzioni di pace. Se la Svizzera fosse nell’UE si sarebbe dovuta piegare alla volontà dell’UE e applicare le sanzioni come tutti gli altri, perdendo in termini economici e non potendo dare un impulso in più nella ricerca della pace attraverso il negoziato. Siccome la Svizzera è neutrale e indipendente, risulta essere molto credibile anche di fronte alle grandi potenze.

Vogliamo rinunciare a tutto questo? E a tanto altro ancora? No. Per saperne di più Vi invitiamo sabato, 18.10.2014 all’Albergo la Romantica alle ore 10.00 per la conferenza di Christoph Blocher, che si esprimerà in lingua tedesca.

Clicca sulla locandina per ingrandirla.

 

[inserzione a pagamento]

Comitato “NO alla strisciante adesione all’UE”