Una proposta turistica di successo apprezzata da giornalisti e operatori turistici – È stata un’idea geniale quella che ha sfornato qualche anno fa Cassiano Luminati e che ha prontamente trovato terreno fertile presso gli amici valtellinesi.
Una proposta transfrontaliera di tutto rispetto e di pregiato valore turistico. Infatti Provincia di Sondrio e Regione Valposchiavo hanno creato il «Progetto Valtellina Valposchiavo EXPO 2015». L’esposizione universale, che aprirà i battenti il 1º maggio 2015 a Milano, ha per titolo «Nutrire il pianeta, energia per la vita». E in fatto di nutrizione alle nostre latitudini montane abbiamo una scelta enogastronomica genuina e di tutto rispetto. In occasione dell’EXPO si calcola che ci saranno una ventina di milioni di visitatori. Durante lo svolgimento della stessa, ma anche in seguito, Valtellina e Valposchiavo hanno istituito l’offerta turistica «Slow train tour»: un treno d’epoca che parte dalla stazione centrale di Milano, raggiunge Tirano, il giorno seguente prosegue con il trenino rosso del Bernina, St. Moritz, Bregaglia, Chiavenna e infine Milano, all’insegna della gastronomia, dei paesaggi, dell’architettura e della cultura montana.

Il primo treno d’epoca Slow train tour, partito dalla stazione centrale di Milano – lunedì 29 settembre 2014, ore 11.11 dal binario 10 – era destinato unicamente a giornalisti, operatori turistici e imprenditori, allo scopo di farlo conoscere ad un vasto pubblico. Gestita dalla Società di Sviluppo Locale di Sondrio, questa offerta turistica sarà una costante del futuro, sia durante l’EXPO 2015 che in seguito. L’idea è piaciuta tantissimo ed è già stata largamente elogiata dai media. A noi, che siamo di casa, pare una cosa banale, usuale, ma per il turista che viene da fuori è una scoperta straordinaria, quella di trovarsi in un paesaggio – diciamolo ancora una volta – da mozzafiato. Basti pensare al tragitto da Tirano a St. Moritz con spettacolare visione sulla Valposchiavo e le sue imponenti montagne che la circondano.

Ho partecipato a questo primo viaggio Slow train tour, in una splendida giornata, da Milano a Tirano e ho seguito il programma del giorno seguente a Poschiavo, dove la meteo era meno attraente e anche un po’ uggiosa. Al binario 10 della stazione centrale della grande metropoli lombarda, ad accogliere gli ospiti prima della partenza c’era il coro Armonia in voce di Chiesa Valmalenco, che ha offerto una serie di tipici canti della cultura alpina, nonché arie operistiche. Il treno d’epoca è composto da carrozze di prima, seconda e terza classe. Una di esse è allestita a salone ristorante, con accoglienti tavolate, oltre ad un vecchio bagagliaio postale, dove è sistemata la cucina e lo spazio per il vettovagliamento. Il convoglio è trainato da una locomotiva a trazione elettrica, risalente agli anni cinquanta.

Da Milano a Tirano, grande spettacolo enogastronomico a sei portate, ognuna servita con un altro vino. La preparazione dei cibi è stata opera di cinque cuochi stellati valtellinesi. A dire la verità avrebbe dovuto esserci anche uno stellato valposchiavino, ma purtroppo nessuno ha voluto aderire. Questo è quanto ci è stato servito sul romantico treno:
- aperitivo con chips di Bresaola, crema di latte con croccantini al grano saraceno, caprino e polenta. Il tutto annaffiato da uno spumante metodo classico Drei Es della Fay di San Giacomo;
- trittico di trota della Valchiavenna e olio sperimentale valtellinese, dell’Azienda La Castellina di Sondrio, preparato da Andrea Tonola Lanterna Verde di Villa di Chiavenna. Vino bianco Calis della Rivetti & Lauro di Tirano;
- interpretazione di formaggi con tartare di manzo, fiori e colori, cucinato da Antonio Borruso del ristorante Umami Hodel Eden di Bormio. Vino Rosso di Valtellina Alberto Marsetti di Sondrio;
- gnocchetti di grano saraceno con funghi porcini profumati al timo ed erbette aromatiche, di Ivan Schenatti Officina Schenatti, Parigi. Vino Valtellina Superiore Riserva La Gatta della Fratelli Triacca Campascio;
- guancetta di vitello brasata con crema di topinambur e cubo di sedano rapa, dello chef Gianni Tarabini ristorante Presef e agriturismo La Fiorida di Mantello, annaffiata dallo Sforzato Corte di Cama della Mamete Prevostini di Mese;
- millefoglie di lamponi al profumo di sottobosco, di Mattias Peri del ristorante Chalet Mattias di Livigno, con il Passito Anomalia Singolare della Pietro Nera di Chiuro.
A Tirano il treno d’epoca è arrivato poco dopo le ore 14.00. Da qui il Trenino giallo ha portato i viaggiatori a visitare i palazzi Salis e Torelli, dopodiché lo stesso Trenino li ha portati alla tenuta La Gatta con rispettiva degustazione. La giornata si è conclusa con un giro sulla Via dei terrazzamenti e cena presso il ristorante Ristoro Castel Grumello a Montagna di Valtellina.

Il giorno seguente, alle ore 8.50, il viaggio è proseguito da Tirano con il Trenino rosso del Bernina e tappa a Poschiavo. Visita della Casa Tomè, terminata con aperitivo e stuzzichini, quindi giro culturale-architettonico nel Borgo di Poschiavo. A mezzogiorno appuntamento nelle storiche sale dell’Hotel Albrici della famiglia Zanolari, con pranzo di tutto rispetto; competeva senza dubbio ai cuochi stellati del treno d’epoca del giorno precedente. Prodotti biologici locali a base di: capunet, crespelle di grano saraceno, chisciöi, bruschette ai funghi porcini, abbondante scelta di affettati misti e formaggi, il tutto con una serie di svariato e squisito pane. Vino Selezione della casa, Plozza Brusio. Non sono pure mancati gli eccellenti succhi di frutta della Piccoli frutti di Nicolò Paganini, Campascio.

Prima della partenza per St. Moritz delle ore 13.35, alla stazione di Poschiavo gli ospiti hanno ricevuto abbondante materiale informativo dell’Ente Turistico Valposchiavo, nonché un pregiato pacco di spaghetti del Molino & Pastificio. Alla stazione di Alp Grüm è stato servito sul treno il caffè e una sinfonia di dolci finger food: taschett, bigné di saraceno con mirtilli, Strudel di mele e noci, il tutto confezionato da Giovanna Tosio. A St. Moritz la comitiva ha preso l’autopostale e durante il tragitto per Chiavenna ha potuto ammirare la bellissima Val Bregaglia. A Chiavenna visite guidate, terminando con cena-degustazione al Crotto Belvedere di Prosto. La ricca escursione è terminata al punto di partenza, con arrivo a Milano alle ore 23.00, per mezzo di un comodo autopostale.

La prima edizione dello Slow train tour, quella destinata unicamente ai media e agli operatori, è stata un grande successo. Lo hanno già scritto e lo scriveranno ancora giornalisti e operatori turistici. Trovo anche che l’unione transfrontaliera fra Valtellina e Valposchiavo sia positiva; noi valposchiavini siamo culturalmente e linguisticamente cugini dei valtellinesi, viviamo nazionalmente divisi ma siamo socialmente affratellati dallo stesso modo di vivere.

Quanti turisti aderiranno in futuro alla prestigiosa offerta Slow train tour, ancora non si sa. In tutte le cose nuove ci vuole anche un po’ di coraggio e la consapevolezza del rischio, forzatamente bisognoso di investimenti. Stare comodamente in salotto e guardar fuori dalla finestra non costa niente, ma non porta anche a niente. Chi non risica non rosica! Certo non bisogna sperperare, ma investire con accortezza. I nostri predecessori ci hanno insegnato qualcosa a questo proposito; hanno costruito una ferrovia, quella del Bernina, che ha portato tanto lavoro nel nostro Paese. Ha conosciuto anche molti anni di difficoltà, ma oggi è ammirata dal mondo intero, grazie anche all’iscrizione nel libro del Patrimonio mondiale dell’umanità. Anche questa è stata una conquista, che non è venuta da sé, ma è stata raggiunta grazie a grande impegno e ferrea volontà.
Remo Tosio,
Collaboratore de «Il Grigione Italiano»